domenica 14 dicembre 2025

La Cucina Italiana, da ricetta a patrimonio UNESCO: l’orgoglio delle nostre radici nelle parole di Chef Cannavacciuolo

Vico Equense - La notizia, fresca di conferma, ha riempito i cuori di milioni di italiani: la cucina del Bel Paese è stata ufficialmente insignita del prestigioso titolo di Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità da parte dell'UNESCO. Un riconoscimento storico che, per la prima volta, premia non un singolo piatto, ma l'intero sistema di pratiche, saperi e rituali che definiscono l'identità gastronomica della nazione. Tra le voci che hanno celebrato questo traguardo, quella dello chef stellato Antonino Cannavacciuolo risuona con particolare intensità, offrendo una riflessione che va oltre il mero elenco di ingredienti, toccando le corde profonde dell'identità nazionale. Per Cannavacciuolo, la cucina italiana è intrinsecamente legata agli affetti e alla storia personale di ognuno. "Per noi italiani la cucina non è solo un insieme di ricette: è famiglia, sono radici, è il modo in cui raccontiamo chi siamo", ha scritto lo chef, evocando quelle esperienze sensoriali che costituiscono la spina dorsale della memoria collettiva. L'immagine del "rumore del cucchiaio nel pentolone della domenica mattina" e "l'odore del ragù che invade la casa" sono istantanee vivide di un'educazione sentimentale che passa attraverso il cibo. Le mani delle madri e delle nonne, che "senza accorgersene, ci hanno insegnato l’amore prendendosi cura di noi attraverso il cibo, il nutrimento", sono il simbolo di una tradizione che è, prima di tutto, un gesto di cura. Il riconoscimento UNESCO invita a riflettere non solo sul piatto finale, ma sull'intera filiera umana e territoriale che lo rende possibile. Cannavacciuolo rende omaggio a quegli "artigiani, agricoltori, allevatori, pescatori" che, spesso lontani dai riflettori, costruiscono il valore più grande della nostra cucina: "la verità dei prodotti, la pazienza dei gesti, la forza dei territori". È questa autenticità, radicata nella terra e nel mare, a conferire alla gastronomia italiana il suo valore inestimabile a livello globale. L'inserimento nella lista UNESCO è un "orgoglio immenso", ma anche, come sottolinea lo chef, una "responsabilità".

 

La sfida per il futuro è duplice: "Rispettare le materie prime e le persone. Proteggere le tradizioni. Continuare a innovare senza perdere di vista ciò che siamo". La cucina italiana, quindi, non è un nostalgico ricordo del passato, ma un "patrimonio vivo" che si rinnova quotidianamente nelle case, nelle trattorie e nei ristoranti, nelle mani di chi lavora con amore e nelle idee di chi porta avanti questa storia. Con radici profonde e lo sguardo rivolto al futuro, la cucina italiana si conferma un pilastro della cultura mondiale, celebrando l'arte del vivere bene e del prendersi cura l'uno dell'altro.

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