domenica 14 dicembre 2025

Sant'Agnello. Poste chiuse un altro mese Coppola: disagi intollerabili

di Massimiliano d'Esposito - Il Mattino

Sant'Agnello - «La chiusura dell'ufficio postale di Sant'Agnello, protratta ancora una volta, ora addirittura fino al 21 gennaio 2026, sta creando innegabili e intollerabili disagi alla popolazione». A farsi portavoce delle proteste dell'utenza è il sindaco Antonino Coppola. Lo sportello di Poste Italiane di piazza Matteotti, ospitato nello stesso palazzo dove ha sede il municipio, è chiuso dallo scorso 11 settembre per consentire l'esecuzione dei lavori di adeguamento del Progetto Polis. In un primo momento la riapertura era in programma per il 9 ottobre, ma è arrivato un primo rinvio. Poi un ulteriore slittamento, con la ripresa delle attività prevista solo per la terza decade del mese di gennaio. «Fin dall'inizio, abbiamo tempestivamente rappresentato a Poste Italiane le difficoltà a cui i cittadini devono far fronte chiarisce Coppola - In questi giorni abbiamo ricontattato i vertici di area di Poste Italiane per sollecitare l'esecuzione dei lavori, finalizzati a migliorare gli uffici ed i servizi offerti». Adeguamento che qui procede al rallentatore. «La realizzazione degli interventi previsti - tuona il sindaco - sembra un percorso ad ostacoli, anche per la superficialità con cui Poste Italiane ha gestito la procedura che si impone per un edificio storico come il nostro, presentando un progetto carente della documentazione necessaria e cambiando in corsa il progettista».

 

In effetti, per poter avviare lavori e opere su un bene culturale come quello di piazza Matteotti, è necessaria l'autorizzazione della Soprintendenza, la quale ha infatti richiesto una relazione storica sull'immobile tutelato, una relazione tecnica, alcuni grafici ed il computo metrico. «Da parte degli uffici comunali c'è stata piena disponibilità pur di ridurre le attese spiega Coppola - Le carte sono state prodotte solo pochi giorni fa e sono al vaglio della Soprintendenza». Il primo cittadino non nasconde l'irritazione nei confronti di Poste Italiane. «Rileviamo un atteggiamento di malcelata noncuranza per i disagi arrecati - rimarca - Una lettera di scuse all'utenza, o, quantomeno, un cartello di avviso fatto con cognizione di causa, sarebbero stati apprezzati e utili. Essere una grande realtà, in un regime di quasi monopolio, non autorizza simili comportamenti e, soprattutto, non esime dal rispettare norme e cittadini». 

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