Meta - La firma del "Protocollo per la repressione dei fenomeni di inquinamento del bacino idrografico del fiume Sarno", siglato ieri presso la Procura Generale di Napoli, non è solo un atto tecnico-giuridico, ma rappresenta una speranza concreta per il futuro ambientale ed economico dell'intera Penisola Sorrentina. Ad accogliere con forza il provvedimento è Giuseppe Tito (foto), Sindaco di Meta e Consigliere della Città Metropolitana, che ha delineato una strategia di coesione territoriale per garantire che il disinquinamento del "fiume più inquinato d'Europa" si traduca in un beneficio diretto per le acque costiere da Vico Equense a Massa Lubrense. Le correnti marine trasportano inevitabilmente i sedimenti e gli scarichi provenienti dalla foce del Sarno verso il litorale sorrentino. Per un territorio che ha nel turismo la sua linfa vitale, la salute del mare non è solo una questione ecologica, ma un asset strategico. "I nostri territori vivono di turismo e il mare rappresenta un attrattore fondamentale da proteggere con tutte le nostre energie", ha dichiarato Tito, sottolineando come la qualità delle acque sia il primo biglietto da visita per i visitatori internazionali che affollano le spiagge della penisola. Il punto cruciale della dichiarazione di Tito riguarda la governance territoriale. Il Sindaco di Meta si è fatto promotore di un'azione coordinata: l'obiettivo è coinvolgere tutti i primi cittadini del comprensorio affinché la Penisola Sorrentina non sia spettatrice, ma protagonista attiva nel monitoraggio dei lavori previsti dal Protocollo. "Mi farò portavoce con gli altri colleghi sindaci affinché l'intero comprensorio sia unito in questo momento storico", ha ribadito il primo cittadino, evidenziando che solo una pressione politica e amministrativa congiunta può garantire il rispetto dei tempi e degli obiettivi prefissati dalle autorità firmatarie (Procure, Forze dell'Ordine ed Enti regionali).
L'accordo mira a potenziare i controlli sugli scarichi illeciti, sia civili che industriali, e a velocizzare le opere di completamento della rete fognaria e dei collettori. Per la Penisola Sorrentina, ciò significa ridurre drasticamente i divieti di balneazione temporanei che spesso colpiscono i comuni costieri dopo forti piogge, a causa del "troppo pieno" e del trascinamento di inquinanti dal bacino del Sarno. Con la fine del 2025 ormai alle porte, il 2026 si prospetta come l'anno della messa a terra dei controlli. La disponibilità offerta dai comuni della Penisola a collaborare con la Procura e le autorità di controllo segna un cambio di passo: la tutela del mare non è più vista come un problema di confine, ma come una responsabilità collettiva che unisce la Valle del Sarno e la Costiera in un unico destino ambientale.

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