domenica 7 ottobre 2007

Piano urbanistico territoriale


La sovrapposizione di strumenti urbanistici, dal Piano territoriale regionale(PTR) ai Piani territoriali di coordinamento provinciale (PTC) sta causando grande confusione. Ma il piano urbanistico territoriale (Put) della costiera amalfitana e sorrentina, approvato dalla Regione Campania il 27 giugno 1987 (legge regionale n. 35) resta ancora uno strumento a difesa della “peculiarità territoriale” di queste due coste. La ripubblicazione del Put in un volumetto, a cura di Italia Nostra e dell'Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, contenente sei interventi di studiosi, urbanisti e persone che si sono nel tempo occupate dell'argomento vuol ribadire la “necessità di uno strumento per la salvaguardia del territorio”. Se molti “mostri di cemento” non sono sorti, molto si deve a questo strumento, spesse volte definito dagli stessi amministratori comunali: “logoro” e che “blocca lo sviluppo del territorio”. Ma è proprio così? Se non ci fosse stato, quanti angoli ancora incontaminati non esisterebbero più, visto che, nonostante c'è il Put, non si conta giorno senza la scoperta di un abuso edilizio. Si dice che gli abusi avvengono perché c'è uno strumento troppo restrittivo. Ma se l'espansione abusiva continua ad accaparrarsi anche valloni ed insenature ad esclusivo vantaggio privato, la questione non è lo strumento, ma forse una mancanza adeguata di controlli (non quella delle forze dell'Ordine, ma degli stessi comuni), e un “lassismo” avvertito da tutti i cittadini.

Nessun commento: