Un terzo degli studenti campani è già tornato in aula. Ancora proteste per lo svolgimento del concorsone
Fonte: Bianca De Fazio da La Repubblica Napoli
La prima campanella è già suonata ieri per circa un terzo dei 900 mila studenti campani. Il calendario scolastico regionale fissa a giovedì 15 il termine ultimo per cominciare, ma molti istituti, in autonomia, hanno deciso di affrettare i tempi: recupereranno i giorni di festa durante l'anno scolastico. E la scuola riparte con più incertezze che in passato: per i ricorsi presentati dai docenti trasferiti al Nord, per gli errori nell'algoritmo dei trasferimenti, per le cattedre vacanti che resteranno tali, per le procedure concorsuali che non sono terminate, per il gran numero di bocciature al concorso, che porteranno in cattedra, ancora una volta, un gran numero di precari. Solo il 7 settembre il ministero ha definito le disponibilità per le assunzioni a tempo indeterminato, da completare entro giovedì (e in Campania sono 751, quasi la metà delle quali nelle scuole medie), seguendo una tempistica che sembra difficile si riesca a rispettare: entro oggi i dirigenti scolastici dovranno individuare i docenti da assumere con la chiamata diretta, domani e dopodomani gli uffici scolastici regionali dovranno assegnare alle scuole i docenti rimasti senza sede. Ma è il tema delle graduatorie di merito dell'ultimo concorso a tenere banco. Perché, tra ritardi nelle procedure concorsuali e gran numero di bocciature ( nonostante i concorrenti fossero tutti già abilitati), una parte consistente dei posti che dovevano essere assegnati ai vincitori del concorso, resteranno vacanti. Pubblichiamo in pagina una lettera aperta di denuncia sulla conduzione del concorso, sottoscritta da decine di candidati, alcuni bocciati, altri promossi.
Una lettera che accende i riflettori sull'ultima selezione, accompagnata da un gran numero di polemiche, e rivelatasi un mezzo flop per l'impossibilità di portarla a termine nei tempi previsti dalla legge. In Campania - che in questo detiene il primato positivo insieme a Piemonte e Sicilia - la metà delle graduatorie di merito è stata pubblicata. Solo la metà. E pur volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, nel confronto con le Regioni dove si è fermi a meno del 20 per cento delle graduatorie ( come in Lazio o in Veneto ), resta il fatto che i 6411 posti messi a concorso restano in parte consistente un miraggio. Secondo i calcoli della rivista Tuttoscuola, in Italia sono poco più di un terzo le graduatorie approvate: 462 su 1484. E se i posti a concorso erano 63.712, i posti nelle graduatorie di merito approvate sono 10.065, di cui sono coperti poco più di 7000 posti, ne restano vacanti 3000. Dati che si riflettono sulla situazione campana in questo modo: a fronte dei 6411 posti messi a concorso, quelli coperti sarebbero oltre 1700, quelli vacanti oltre 300. Ed è sui posti vacanti, nonché su tutti quelli per i quali le graduatorie non sono ancora uscite, che torneranno a sedere i precari. Il precariato che nelle intenzioni del ministro doveva sparire ottiene nuova linfa. Per almeno un altro anno si ingrosseranno le sacche dei supplenti, sia pescati dalle graduatorie cosiddette a esaurimento che da quelle delle scuole.
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