Una storia sulla maternità, sui legami
Vico Equense - Ieri sera al Museo Aperto Antonio Asturi di Vico Equense presentazione del nuovo romanzo di Lorenzo Marone, Le madri non dormono mai (Einaudi). L'appuntamento è stato moderato da Giovanna Starace, libreria Ubik. "È un romanzo su quelli che, senza colpe, - ha detto Marone - si portano una prigione cucita addosso. Ma soprattutto volevo raccontare loro, i bambini, quelli dimenticati..." Lo scrittore napoletano in questo nuovo libro tratta la storia dei figli di detenute, costretti a vivere come loro. Marone ha scoperto questa storia grazie a Paolo Siani, medico e deputato Pd, che insieme ad altri parlamentari si batte perché la custodia possa essere gestita in casa famiglia, e non in un penitenziario. Diego ha nove anni, i suoi coetanei lo hanno sempre preso in giro perché ha i piedi piatti, gli occhiali, la pancia. Ma adesso la cosa non ha piú importanza. Sua madre, Miriam, è stata arrestata e mandata assieme a lui in un Icam, un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Lí, in modo imprevedibile, il ragazzino acquista sicurezza in sé stesso. Si fa degli amici; trova una sorella nella dolce Melina, che trascorre il tempo riportando su un quaderno le «parole belle»; guardie e volontari gli vogliono bene; migliora addirittura il proprio aspetto. Anche l’indomabile Miriam si accorge con commozione dei cambiamenti del figlio e, trascinata dal suo entusiasmo, si apre a lui e all’umanità sconfitta che la circonda. Diego, però, non ha l’età per rimanere a lungo nell’Icam, deve tornare fuori. E nel quartiere essere piú forte, piú pronto, potrebbe non bastare.
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