giovedì 4 ottobre 2007

Bassolino in aula il 26 novembre


Il 26 novembre, un lunedì, il giorno della festa di San Corrado, l'inchiesta sui rifiuti arriverà per la prima volta in aula davanti al giudice dell'udienza preliminare. L'ha disposto ieri l'ufficio dei gip di Napoli, con una decisione che almeno per il momento mette fine alle polemiche sull'inchiesta che coinvolge Antonio Bassolino, Piergiorgio Romiti e altri 26 imputati, polemiche iniziate con il trasferimento del giudice cui era stato originariamente assegnato il fascicolo, passate per la designazione di un nuovo gup e culminate in una serie di interrogazioni parlamentari. «Vogliamo almeno una data certa», chiese il procuratore di Napoli. E una data certa oggi c'è, con la speranza che venga rispettata: l'ufficio gip dovrà infatti notificare l'avviso a ben 584 parti che a vario titolo devono o possono partecipare al procedimento. Messe una sull'altra, le 70.080 fotocopie necessarie per poter celebrare l'udienza sono alte sette metri e settanta centimetri, più di due piani di un palazzo. La data è stata fissata da Giustina Caputo, gip che il capo dell'ufficio Renato Vuosi ha «applicato» alla sezione del collega che dovrà decidere sulla richiesta di rinvio a giudizio. Quel giudice, Marcello Piscopo, è in congedo parentale fino al 26 ottobre, ma si è deciso di stabilire comunque la data per consentire all'ufficio di procedere alle notifiche. La richiesta di rinvio a giudizio deve essere recapitata infatti ai 28 imputati e a tutte quelle che la Procura indica come parti lese: Presidenza del Consiglio dei Ministri, Regione, le cinque Province e 549 Comuni (praticamente tutti tranne Saviano e Carinaro). Due le copie del provvedimento (lungo 60 pagine) necessarie per ogni notifica, il totale è impressionante: 70.080 copie. E impressionante è anche la mole dell'inchiesta: domani arriveranno all'ufficio gip 105 faldoni e 95 scatole, l'ufficio ha già ordinato 15 armadietti (con tanto di chiave) per custodire i fascicoli. Timori restano per i tempi delle notifiche a tutte le parti visti i tempi stretti da qui al 26 novembre. Camillo Trapuzzano, capo del pool che ha indagato, pronuncia un laconico «speriamo che ce la facciano». La Procura, dice, era «preoccupata per la situazione un po' curiosa, ma ora siamo soddisfatti che finalmente ci sia una data». E soddisfatto lo è anche Antonio Bassolino: «Mi fa piacere che sia stata fissata l'udienza, sono il più interessato di tutti a un rapido e approfondito accertamento della verità. Emergerà l'assoluta infondatezza delle accuse nei miei confronti». (Corriere del Mezzogiorno)

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