mercoledì 7 maggio 2008

Opere pubbliche, realizzato palazzo abusivo

Piano di Sorrento - Sequestri e dissequestri, ordinanze di sospensione, revoche, condanna per committenza e costruttori, proroghe, non luogo a procedere, oblazione, estinzione del reato ed altro. Ecco l´inverosimile sfilza di paradossi giuridici con i quali il Comune di Piano di Sorrento riesce a progettare ed a costruire un intero edificio di 6 piani per 18 appartamenti facendo addirittura sparire dalle planimetrie dell´ufficio tecnico un fabbricato adiacente i cui occupanti sono ora costretti a vivere murati in casa. Lo stesso Comune, di fatto, nel progettare un´opera di pubblica utilità, ha omesso di rispettare le distanze minime previste dal regolamento edilizio rispetto al confinante edificio di proprietà Lucia De Angelis, incredibilmente non riportato in alcun grafico tranne che nella variante planimetrica generale. Una assurda dimenticanza che ha permesso alla “Cooperativa Acli Piano srl”, titolare della concessione edilizia di costruire un palazzo del tutto abusivo. Una autentica bizzarria, tenuto conto che i titolari della concessione si sono fedelmente attenuti alla materiale esecuzione di un progetto ideato e varato dall´amministrazione comunale che di fatto stabilisce il record di essere il mandante di un abuso edilizio sul proprio territorio. Il fatto è accaduto, la consegna del palazzo è prevista per il prossimo 24 maggio, in località Trinità, da sempre controversa frazione di Piano di Sorrento da cui negli anni sono partite denunce, esposti alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata e richieste di aiuto da parte dei coniugi Lucia De Angelis e Luigi Iannone, praticamente sommersi da una singolare serie di stravaganze giuridiche. Nel giro di pochi mesi si è assistito alla oblazione ed alla estinzione del reato da parte degli imputati, al sequestro ed al dissequestro del cantiere, alla improvvisa ripresa ed ultimazione dei lavori grazie all´ordinanza di nulla osta emessa dall´ente comunale. Un contorto automatismo dai lato oscuri sul quale pesa però l´atto di diffida con il quale i titolari della concessione edilizia chiedono al Comune di Piano di Sorrento un risarcimento per 4milioni e 200mila euro per danni materiali, patrimoniali, biologici, morali ed esistenziali. Nell´arco dei 140 giorni successivi arrivano l´estinzione del reato, il dissequestro del cantiere, l´ordinanza di nulla osta e l´ultimazione dell´edificio tuttora abusivamente realizzato. (di Vincenzo Maresca)

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