venerdì 30 maggio 2008
Il caso
La lettera è stata protocollata ieri mattina. Il numero di protocollo è 1758. La lettera è indirizzata al presidente del consiglio regionale Sandra Lonardo ed è firmata da Nicola Ferraro, presidente della commissione Affari generali. Il testo è breve: appena cinque righe. Ma cosa scrive il consigliere al presidente? Semplice. Chiede che la commissione da lui presieduta si riunisca nell’aula consiliare del comune di Casal di Principe. Una richiesta quanto mai strana e singolare che però ha una sua specifica motivazione: Nicola Ferraro è sottoposto all’obbligo di dimora. In altre parole, non può oltrepassare i confini della sua città, Casal di Principe appunto. Il motivo? Lo scorso 16 gennaio Ferraro fu arrestato nell’ambito dell’inchiesta che ha coinvolto dirigenti e amministratori dell’Udeur. Ferraro, secondo l’accusa, avrebbe esercitato pressioni sul manager dell’ospedale San Sebastiano di Caserta per la nomina dei primari e per un appalto relativo alla smaltimento dei rifiuti speciali (la gara fu poi annullata). Dopo un periodo agli arresti domiciliari, Ferraro (all’epoca anche segretario provinciale dell’Udeur) riottenne la libertà ma gli fu imposto l’obbligo di dimora. Ebbene, cosa fa Ferraro? Impossibilitato a raggiungere Napoli, invece di scrivere alla Lonardo una bella lettera di dimissioni da presidente della commissione per consentire all’organismo di riunirsi nella pienezza del suo plenum, chiede che sia la commissione a traslocare a Casal di Principe per l’esame dei disegni di legge. Insomma, se Maometto non va alla montagna è la montagna che va a Maometto. (p.mai. il Mattino)
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