Il Senatore Lauro invia una lettera-denunzia all’Amministratore delegato di Poste italiane
Senato della Repubblica
Raccomandata A/R
Roma, 13 giugno 2012
Illustre dottor Sarmi,
mi rivolgo a Lei direttamente, dopo gli atti di sindacato parlamentare, perché l'entità dei disservizi postali, in Penisola Sorrentina, ha raggiunto un livello intollerabile, con gravissimi danni alla vita civile dei cittadini, all'attività dei professionisti, alla normale funzionalità delle amministrazioni locali e, aspetto non secondario, all'economia di uno dei comparti turistici più preziosi della Regione Campania e dell'intero Paese. Gli uffici postali sono divenuti una sorta di "supermercato", dove è possibile comprare di tutto: libri, prodotti musicali ed anche elettrodomestici, questi ultimi senza necessità di esposizione, perché acquistabili mediante cataloghi distribuiti ai "clienti" (più che utenti) e nei locali, ove si accedeva per ritirare o spedire plichi postali o per effettuare pagamenti (a mezzo vaglia o conto corrente), od incassare rimesse attraverso il servizio postale, si effettuano, oggi, vere e proprie operazioni bancarie, anche di prestiti, ben propagandate attraverso apposita pubblicità. L'insostenibilità della situazione attuale è desumibile dai seguenti dati: una qualsiasi lettera non giunge al destinatario prima di una settimana; ancor più drammatico è il recapito dei telegrammi, i quali impiegano fino a quindici giorni per essere recapitati; le cartoline di ritorno delle R.A.R. giungono dopo 15-20 giorni, persino quelle del servizio giudiziario, per cui spesso non si è in condizioni di dare prova della notifica; le tariffe sono rimaste pressoché le stesse, se non aumentate, e l'organizzazione è programmata, spesso, in modo da evitate i presupposti di un reclamo: il francobollo non viene annullato, privando il destinatario della possibilità di conoscere la data di spedi¬zione e poco interessa che quel francobollo possa essere riutilizzato.
Di questi disservizi, sono stato vittima in prima persona: infatti, inviti inviati da Roma un mese prima per un convegno, sono stati recapitati, in Penisola Sorrentina, anche venti giorni dopo l'evento. Un vero scandalo! La posta viene distribuita ogni settimana; la maggior parte della posta ordinaria non viene bollata, per cui non si può reclamare per il ritardo; le lettere con i bollettini di pagamento del telefono, dell'energia elettrica e dell'acqua giungono, sistematicamente, in ritardo e si deve lottare con gli enti erogatori per non pagare la mora per il ritardato pagamento. Quando, addirittura, le bollette non giungono a destinazione. I postini sono cambiati ed i nuovi non conoscono bene i recapiti, per cui o depositano la corrispondenza negli androni dei palazzi o la respingono perché sconosciuta. Tutto questo potrebbe essere accettato, in una azienda trasformata in multiservizi, se il servizio originario, cioè quello postale, fosse svolto, almeno, con la medesima efficienza e diligenza del passato (una volta, se un recapito postale di posta ordinaria avveniva oltre i termini congrui - tre o quattro giorni - si poteva reclamare e se avveniva, per espressi o raccomandate, le conseguenze erano molto serie, per i responsabili). L'intero sistema deve essere riequilibrato, in quanto i compiti postali sono divenuti una mera attività commerciale, nella quale si cerca di risparmiare, poco impor¬tando se tutto il servizio non sia più conforme agli scopi istituzionali. La prego di intervenire, con ogni urgenza possibile, per rimuovere questa situazione di allarmante inefficienza dei servizi postali, in Penisola Sorrentina, che presto, se non tempestivamente rimossa, spingerà i miei concittadini a promuovere una class action contro la società, con richiesta di risarcimento dei danni, provocati all'intera economia turistica della Penisola Sorrentina. Confido nel Suo immediato intervento e, in attesa di un riscontro, Le porgo distinti saluti.
(Raffaele Lauro)
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