Marina d'Aequa |
Vico Equense - Ultimati i locali della discordia al porto di Marina d'Aequa. Nell’ambito del megaprogetto di ammodernamento della banchina, i cui lavori sono partiti lo scorso mese di luglio, era stata prevista la realizzazione di otto locali per la pesca. Oggi le strutture sono quasi pronte e le polemiche a riguardo non si sono fermate, anzi. Ad essere in disaccordo con la creazione di tali edifici sono in molti: cittadini, associazioni, consiglieri comunali. Si tratta di immobili costruiti per l’attività peschereccia; tra questi, infatti, cinque sono destinati al deposito delle attrezzature da pesca, uno per la cella frigorifera e la macchina per la produzione del ghiaccio, uno riservato all’impianto per l’aspirazione e stoccaggio di olii esausti e scarichi di sentina, l’altro per servizi igienici e spogliatoi. A volere il restyling del porticciolo di Marina d’Aequa e ad occuparsi del progetto è stata l’amministrazione comunale attualmente guidata dal sindaco Benedetto Migliaccio, che in parte ha finanziato l’opera accendendo al «Fondo europeo per la pesca 2007-2013 – Porti, luoghi di sbarco e ripari di pesca». Si tratta di un’attività nel suo complesso costata 1milione e 545mila euro che ha fatto discutere non poco, sia in fase di progettazione che adesso. Tra le altre opere previste, e in parte già completate, l’ampliamento e la messa in sicurezza del tratto iniziale della banchina per renderla più sicura e funzionale all’accesso dei pescherecci e degli eventuali mezzi di emergenza, la pavimentazione con il basolato in pietra vulcanica, l’impianto di illuminazione dell’intero molo e la creazione di una rete di distribuzione idrica-elettrica composta da colonnine da posizionare a bordo banchina per la fornitura dei servizi. «Uniformare alla normativa vigente il punto di sbarco del pescato è molto importante – ha più volte spiegato il primo cittadino – perché consente la vendita diretta presso la marina e la creazione di un mercato a chilometro zero».
Obiettivo del progetto fortemente voluto dall’amministrazione comunale è sempre stato la valorizzazione dell’attività peschereccia. Ma non tutti hanno accolto favorevolmente l’iniziativa o, almeno, non nella sua totalità. «Quando si è discusso del progetto in consiglio comunale – spiega Natale Maresca, consigliere di In Movimento per Vico – io ho votato contro perché ritengo che ci siano altre priorità su cui investire le risorse del Comune; oltre, poi, alla necessità di dar vita a una politica unitaria e coerente di rilancio dell’intero borgo, invece di seguire progetti o rilasciare autorizzazioni senza criterio». Franco Cuomo, coordinatore territoriale dei Vas, definisce i locali sul molo dei «bunker di cemento armato» mentre Pasquale Cardone sottolinea «l’eccessiva altezza che copre parte dello scenario naturalistico della penisola».
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