Dolce di noci |
Vico Equense - Il noce è il mio albero, per conoscerlo bene sin da bambina quando mi ci sedevo sotto la chioma a giocare. Conosco le foglie, il profumo, il legno, la crescita, i frutti e tutte le bontà che se ne possono ricavare. La ricetta la trovai per caso in un giornale tanti anni fa ed è ancora scritta nella mia agenda grigia di cucina datata 1987, la mia scatola nera di cucina. Ci scrivo ogni cosa, ogni variazione, ogni tipo di ricetta. E’ diventata così grassa che temo di perderne qualcosa. Ma a cambiarla non se parla proprio. Mi segue anche in trasferta, quando cucino altrove. La ripongo in una busta trasparente e la metto in borsa e non in valigia. Una volta in treno trascrissi alcune ricette che avevano l’inchiostro ormai scolorito e la ricetta di questo dolce fu quella che ricopiai per prima. Non sempre riesco a farla in questa stagione in concomitanza con il tempo delle noci, di solito capita verso Natale, ma se ci riuscite è un vero piacere gustarla magari di buon mattino guardando dalla finestra i noci ancora belli carichi. Per risparmiare il mio caro tempo me le faccio sbucciare e quando sono pronte parto con la ricetta. Vi avverto, è un pasto completo. Conoscete il valore energetico delle noci? Sono caloriche ma contengono acido folico, indispensabile per rafforzare il nostro sistema immunitario.
Oggi ho deciso di prepararla ma devo fare tutto da sola, visto che appena corro ai fornelli, scappano tutti, lavorare stanca, diceva Cesare Pavese. Be’, devo cominciare proprio dalle noci e sgusciarne 350 g. In extremis mi aiuta mia figlia. Prima cosa metto a macerare in acqua tiepida 250g. di uvetta mentre sulla spianatoia incomincio a impastare 500 g. di farina, una bustina di lievito con 200 g. di zucchero e un pizzico o qualcosa in più di sale. Gradatamente aggiungo due uova e 100g. di burro liquefatto freddo con un bicchiere di latte facendone un impasto omogeneo. Lascio riposare qualche minuto. In una terrina, nel frattempo, amalgamare le noci tritate con 100 g. di zucchero, l’uvetta scolata e il nocino con un pizzico di chiodi di garofano. Stendere la pasta a triangoli di 10 cm di lunghezza, disporvi su una manciata di ripieno e arrotolare la sfoglia formando un cannolo. Continuare cosi fino ad esaurire tutta la sfoglia e disporre tutti i cannoli a raggiera in una teglia imburrata spolverata di farina e passare in forno caldo. Deve cuocere 45 minuti a temperatura moderata senza aprire lo sportello e alla fine lasciare il dolce in forno spento ancora 5 minuti. Ricapitolando, servono questi ingredienti: ½ kg di farina, 300 g. di zucchero, 100 g. di burro, 2 uova, 1 bicchiere di latte, 350 g. di noci tritate, 250 g. di uvetta, mezzo bicchiere di nocino, 1 bustina di lievito, 1 bustina di chiodi di garofano. Dopo tanta fatica, non mangiatela da soli, invitate amici a gustarla con un buon bicchiere di nocino, magari accanto a un albero di noci, pronto per essere bacchiato o ancora carico di frutti. Oggi piove e devo dire che si addice come dolce autunnale, accanto ho il nocino, già al secondo bicchiere… E’ una ricetta calabrese, la preparo da tanti anni, alla ricerca dei profumi di una volta, ricordando i noci di Avigliano. A volte anche i nostri gusti si caricano di ricordi.
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