di Filomena Baratto
Vico Equense - Novembre, quasi un mese senza connotati...Come fai a definire novembre? E' il mese autunnale più denso e ricco di fenomeni, dai segni inequivocabili dell'avvenuto cambiamento climatico. Novembre è il mese silenzioso, dei defunti, del riposo, dei pensieri assopiti, delle idee in fermento, dei colori tenui, sbiaditi. Per la strada novembre lascia rotolare qualche foglia ancora, ormai senza vita, che se resta sotto i piedi ne senti il rumore mentre si accartoccia. E' il mese della nebbia, quella leggera, come un fumo di umidità che si stende a sera e a mattina. Novembre è anche il mese dei defunti, delle corse al cimitero, dei fiori in abbondanza sulle tombe, i lumini sempre accesi. In questi giorni si puliscono ancora le tombe, si tagliano le erbette intorno, ci si siede per fare compagnia al defunto, parlandogli di quando era in vita, raccontandogli quello che non ha visto, ascoltando i suoi ricordi come litanie. La tradizione vuole che il crisantemo sia il suo fiore, forte, tondo, a foglie colorate, resistente. E' il fiore che mantiene il suo portamento a lungo sulla tomba, ha l'aspetto di essere paziente, di fare la sua bella figura posto davanti alla foto del defunto. A novembre si odono sinfonie mai ascoltate prime, come quelle dei venti che arrivano da lontano, dalle montagne, dal mare e rivoltano i viali, gli androni delle case, i portici e le marine con le sue barche. Venticelli come brezze, ma anche ventacci di tempesta, freddi e capricciosi che fanno spaventare, parlano e urlano seminando echi. Novembre vuole silenzio, tranquillità, tramonti accesi ma tiepidi, col suo sole pallido e fermo che manda languidi raggi, come se l'asse della terra si fosse fermato lasciandolo in un posto fisso.
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