giovedì 13 dicembre 2007

Guerra di manifesti

Castellammare di Stabia - Le critiche all’amministrazione del sindaco Salvatore Vozza spaccano il gruppo consiliare del Partito Democratico. In piena fase costituente, crescono le tensioni tra i dieci consiglieri comunali in quota al neonato gruppo targato Pd. A scatenare le polemiche è un manifesto con cui il gruppo consiliare annuncia al sindaco e alla maggioranza l’avvio di incontri per discutere sulle proposte di sviluppo cittadino, ma che non risparmia dure critiche ai compagni di coalizione. «Il Pd nasce anche in città per dare stabilità di governo e rendere le scelte strategiche di sviluppo – scrivono i consiglieri – quanto più partecipate possibili e ampiamente condivise. Per tale obiettivo, il partito si dispone al confronto con i partiti della coalizione e i suoi raggruppamenti civici che continuano a mostrarsi pregiudizialmente contrari ai suoi orientamenti, e si dimentica il recente tentativo del sindaco di escluderlo dai momenti decisionali e si muove per riaffermare la sua collaborazione leale all’intera coalizione». Parole dure che lasciano perplessi non solo le altre forze della coalizione di governo ma anche alcuni consiglieri dello stesso Pd. «Nessuno mi ha mai interpellato sulla pubblicazione di questo manifesto – spiega Carlo Nastelli, eletto tra le fila della Margherita – e prima dell’affissione non ne ero al corrente neanche dei contenuti. Non capisco chi abbia potuto decidere, a nome di tutto il gruppo consiliare, di adottare un simile provvedimento». Una posizione non condivisa dal capogruppo Pd, Francesco Castellano, che getta acqua sul fuoco. «Fin dalla nostra costituzione – spiega – ci siamo dati delle regole democratiche. Purtroppo le numerose adesioni al nostro gruppo non ci consentono sempre di adottare decisioni unanimi. Ma non esiste alcuna rottura interna, né dal manifesto emergono segnali di crisi politica nella maggioranza. Al contrario, è nostra intenzione dialogare con il sindaco e con le forze minori della coalizione per ragionare assieme al governo della città». Ma dal fronte opposto, l’atteggiamento di Nastelli, sostenuto da Gino Tommasino, Antonio Cinque e Antonio Iovino, sottolinea le tensioni all’interno del Pd. «In queste ore ci stiamo incontrando come aderenti al gruppo Campania Democratica – aggiunge Nastelli – in quanto esclusi da questo manifesto. Siamo rimasti sbigottiti e non vogliamo fare polemiche, ma ci preoccupano queste fughe in avanti di qualcuno che cerca di assumere impropriamente la leadership del partito». Un allontanamento di posizioni sottolineato, nelle scorse ore, con l’annuncio delle dimissioni di Tommasino dalla presidenza della commissione consiliare alla cultura. (Ciro Saccardi il Mattino)

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