I binari della stazione di Aversa sono stati bloccati il giorno di Santo Stefano dalla gente inferocita per la situazione di nuovo impossibile nel Napoletano per i rifiuti. Tonnellate e tonnellate di sacchetti di spazzatura, imballaggi, bottiglie e resti maleodoranti di avanzi domestici abbandonati per le strade, cassonetti bruciati per vandalismo o per eliminare la puzza. Scene già viste, con l'unica differenza del periodo, non estivo, e l'insolita cornice di luci natalizie. È ancora emergenza rifiuti in Campania. Niente sembra cambiare. E se a Napoli almeno nelle strade del centro grazie alla attività straordinaria di raccolta, a Santo Stefano si respirava, la provincia soffoca con oltre 35 mila tonnellate di immondizia ancora in strada. Per correre ai ripari il commissariato, sei giorni dopo averne sancito la chiusura, ha riaperto il sito di stoccaggio di
Taverna del Re, a Giugliano. Con i primi camion che hanno fatto ingresso nel sito alle 13 del 26. La riapertura del sito dovrebbe limitarsi a pochi giorni, il tempo che sia pronto il sito di stoccaggio di Casalduni, e si è resa necessaria per far fronte alla cronica mancanza di siti dove stoccare le ecoballe e per limitare l'aggravarsi della crisi. Il sindaco del comune alle porte di Napoli,
Francesco Taglialatela, in ogni caso ha già annunciato battaglia. Per il resto la situazione, che durante le festività ha fatto registrare un aumento di immondizia prodotta del 40%, rimane critica nell'area flegrea e nel Vesuviano, ma anche i comuni a Nord di Napoli sono in uno stato di assoluta emergenza.
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