sabato 8 dicembre 2007
Scandalo cimiteri
Penisola sorrentina - Cadaveri stipati in autentiche baracche, fosse comuni e bare date alle fiamme per disfarsi dei residui delle salme. È la macabra scoperta dei carabinieri di Sorrento nel corso di un blitz in sei cimiteri dei Comuni che compongono il territorio costiero: denunciate sette persone per reati ambientali e vilipendio dei defunti, apponendo i sigilli a 1800 metri quadrati di aree cimiteriali. Ulteriori indagini sono in corso per accertare altre eventuali responsabilità nei processi di stoccaggio e smaltimento di spoglie mortali. In costiera sorrentina, dunque, si rivela decisamente scioccante il bilancio di un’operazione dei carabinieri nei camposanti dell’area che va da Massa Lubrense a Meta di Sorrento. L’altra mattina, i militari della compagnia di Sorrento, coordinati dal capitano Federico Scarabello, nell’ambito di un’attività finalizzata alla tutela della salute pubblica, hanno ispezionato dieci cimiteri comunali, riscontrando, in sei casi, violazioni alla normativa di settore, con particolare riferimento all’igiene, alla decorosa tenuta delle salme e allo smaltimento dei materiali (assimilabili a rifiuti urbani speciali) provenienti da esumazioni ed estumulazioni. Nel corso delle operazioni sono state rinvenute centinaia di salme, sprovviste di qualsiasi elemento di identificazione, ammassate in locali fatiscenti e baracche, in totale spregio del sentimento di pietà verso i defunti. In una circostanza, i carabinieri hanno addirittura sorpreso il custode mentre dava alle fiamme una bara da poco esumata. Ma non solo: in una baracca di un altro camposanto, il custode ha ammesso di conservare, su uno scaffale, il cadavere non decomposto di un familiare. Nelle aiuole di un cimitero, inoltre, i militari hanno rinvenuto frammenti di vestiti di cadaveri da poco esumati. Uno scenario, insomma, a dir poco sconcertante. Le violazioni sono state riscontrate nei cimiteri di Sorrento, Sant’Agnello, Piano, Meta, Massa Lubrense e Torca di Massa Lubrense. Al termine delle operazioni sono state denunciati sei custodi e un responsabili della gestione dei cimiteri; l’accusa: reati ambientali e reati contro la pietà dei defunti. Sono stati inoltre sottoposti a sequestro 1800 metri quadrati di aree cimiteriali, tra cui quattro locali impropriamente adibiti ad ossari e depositi di salme, ottanta bare in legno e zinco contenenti resti umani ed una ingente quantità di detriti assimilabili a rifiuti speciali provenienti da esumazioni. I risultati delle attività sono stati trasmessi alla Procura di Torre Annunziata. Ulteriori indagini sono ora in corso al fine di far luce sulla vicenda. In particolare, nelle prossime ore, i carabinieri di Sorrento cercheranno di risalire ai responsabili esterni dei procedimenti di stoccaggio e smaltimento di rifiuti «speciali» ottenuti dai processi di esumazione dei cadaveri. Non si escludono, ovviamente, altri clamorosi colpi di scena. (Giuseppe Damiano il Mattino)
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