La replica del vignettista, «escluso» da Annozero
Vauro, lei non c’era, si fa per dire: 15 vignette sulla via Crucis del precario, sospensione aggirata. «Sto a San Pietroburgo in ferie, ho lasciato del lavoro pronto, si vede che sono preveggente». All’arcivescovo dell’Aquila non saranno piaciute manco quelle. «Mi pareva più preoccupato di difendere Berlusconi che Cristo». Ghedini non l’avrebbe punita. «Bontà sua. Lo spieghi al principale». Altro che puntata riparatoria. «Che c’era da conciliare? Forse il diritto di informazione con le veline di regime». Santoro è sicuro che lei tornerà presto. «Non so, il dg Masi mi ha chiamato sciacallo, non è originale, l’aveva già fatto Gasparri». Le è mancato «Annozero»? «Molto. Ma se la mia presenza lì deve essere un pretesto per chiudere la trasmissione, allora non voglio esserci. La satira è un lusso, l’informazione un diritto». Quella vignetta sulle bare la rifarebbe? «Sì. I morti li offende chi non cerca le responsabilità, chi permette che le tragedie si ripetano, chi usa le macerie come palcoscenico». Vauro indecente? «Ho ricevuto tanti sms solidali, pure da abruzzesi. E siccome pure un vignettista che specula sui morti è un essere umano, è stato bello». (Giovanna Cavalli Corriere della Sera)
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