lunedì 22 marzo 2010

De Luca: «Via De Mita è solo un politicante»

L’ex premier replica: «E tu vai ricoverato»

La guerra dei «De»: De Mita contro De Luca. L’ex presidente del Consiglio contro l’aspirante presidente della Campania. Colpi bassi tra i due ex alleati del centrosinistra, un duello a colpi d’ascia, tra l’udc e il pd. Dal palco di piazza Plebiscito sabato sera a Napoli, il sindaco di Salerno, piazza mezza vuota e strade piene di bus per portare i fan, ha attaccato Ciriaco sui temi della sanità. «Adesso fischieranno le orecchie a De Mita, fuori i politicanti dalla sanità», ha urlato Enzo. E l’ex gran capo della ex Balena bianca gli ha replicato poche ore dopo dal palco di un teatro non molto distante dal Plebiscito: «L’uomo che si candida a governare dovrebbe discutere sulle proposte ma l’unica cosa che non si può fare è insultare le persone». L’appetibile poltrona della sanità regionale ha infiammato gli animi tra chi l’ha occupata già, attraverso i suoi uomini più fidati e chi invece, sogna di farla propria. «La sanità me la tengo io – annuncia, arringando la folla, il sindaco di Salerno -. Noi non abbiamo padroni». Ma De Luca omette di ricordare ai suoi supporter che la disastrata sanità campana nei 10 anni in cui il governatore è stato Antonio Bassolino, è stata retta prima da un demitiano, fino a quando Ciriaco è rimasto nella ex Margherita e poi da un bassoliniano. Il sindaco che sogna il grande salto a Palazzo Santa Lucia, ripete lo slogan della sua campagna, «cambierà tutto», tirando quindi una riga sul passato ma ringrazia l’ex (per ora) nemico Bassolino, presente in piazza per sostenerlo. Velenosa la replica dell’ex leader di Nusco. «Lui parla spesso di sanità senza alcuna cultura di governo e secondo me andrebbe ricoverato quando dice che comanda lui. Parla di sanità lui, che ha imposto la moglie che non aveva titoli a un concorso pubblico di una Asl. Il sindaco di Salerno, che si è affidato a un suggeritore che ha cultura leninista, sfugge dai problemi e dai contenuti. In lui vedo in questi giorni l’aggressività dell’impotente». (di Carmine Spadafora da il Giornale)

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