Sorrento - Non c’è dubbio: per la costiera sorrentina il 2010 appena concluso è stato l’anno dell’avvio della ripresa sul fronte del turismo. Restano le incognite riguardanti la crisi finanziaria internazionale e la questione rifiuti che pesa ancora sulle scelte dei vacanzieri, ma l’industria delle vacanze di Sorrento e dintorni riprende a tirare. D’altra parte i numeri parlano chiaro: le presenze negli alberghi sono state di quasi il 20 per cento in più rispetto allo scorso anno, ed hanno riguardato in particolare il movimento proveniente dall’estero. Nel dettaglio gli arrivi di italiani sono stati di 172mila unità corrispondenti a circa mezzo milione di presenze, mentre quelli di stranieri 604mila per 2 milioni e trecentomila presenze. Va anche meglio il comparto extra-alberghiero che fa registrare un incremento che sfiora il 30 per cento. Tuttavia, per riuscire a fronteggiare la concorrenza di altre destinazioni, sia nazionali sia internazionali, per gli imprenditori è stato necessario fare qualche rinuncia sul fronte del profitto. «La coda della recessione si è fatta sentire anche nel 2010, e per gli operatori del settore è stato necessario adeguare l’offerta alle diverse condizioni del mercato: questo ha significato, a parità di qualità di servizi, ritoccare al ribasso le tariffe di soggiorni e pacchetti», spiega Costanzo Iaccarino, presidente di Federealberghi. Non a caso, proprio per diversificare il cosiddetto «rischio-paese», che ha visto il turismo sorrentino tradizionalmente legato al flusso provenente dai paesi anglosassoni, nell’ultimo anno sono state potenziate le azioni di marketing nei confronti dei mercati dell’Europa orientale e dei paesi scandinavi. Ed in questa direzione continueranno a muoversi albergatori e tour operator in vista della partecipazione alla Bit di Milano, la borsa internazionale del turismo che si svolgerà dal 17 al 20 febbraio prossimi. Tuttavia, nonostante i segnali di ripresa, non bisogna sottovalutare i rischi di una nuova emergenza rifiuti in Campania. «Purtroppo le conseguenze negative si fanno sentire in tutte le località turistiche della regione ed è impossibile quantificare il numero di mancate prenotazioni a causa dei rifiuti di Napoli», continua Iaccarino. Intanto, ad alimentare l’arrivo di turisti in penisola sorrentina c’è anche il comparto dell’eno-gastronomia, con la notevole concentrazione di ristoranti segnalati nelle guide internazionali. Ed anche in questo caso le prospettive sembrano incoraggianti. «Il 2010 è stato un anno di moderata ripresa, sia in termini quantitativi sia in termini di qualità degli ospiti», conferma Ernesto Iaccarino del ristorante stellato Don Alfonso di Sant’Agata sui due Golfi. (Francesco Aiello il Mattino)
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