Su YouTube decine di filmati con le boutade Il parlamentare: «A volte sbaglio di proposito»
Il suo collega romano Nicola Zingaretti, oltretutto fratello di Luca, uno degli attori più popolari d’Italia, deve faticare tantissimo per raggiungere con un singolo filmato su YouTube poche centinaia di contatti. Luigi Cesaro, invece, presidente della Provincia di Napoli, è una vera e propria star dell’immenso contenitore multimediale. Ieri, l’ultimo video con protagonista «Gigino», come confidenzialmente viene chiamato l’esponente del Pdl, faceva registrare quasi 35mila contatti. La causa di tanta attenzione le gaffe linguistiche in cui spesso incorre il presidente. L’ultima, appunto, quella del «tic tac», anziché «diktat», di Berlusconi ai suoi luogotenenti locali per l’espulsione degli assessori dell’Udc dalle giunte. Presidente, ma lei ci è o ci fa? «Fifty-fifty. Qualche volta mi confondo, qualche altra faccio una battuta, così come è accaduto qualche giorno fa nel caso del “tic tac”. Mi stava intervistando un giovane cronista che conoscevo già. E allora ho pensato di buttarla sullo scherzo. Peccato che non sono stato capito». Passi, però mica scherzava anche quando confuse l’amministratore delegato della Fiat Marchionne con Melchiorre, uno dei Re Magi? «No, in quel momento non ero concentrato e mi scappò quella bufala. Purtroppo, quando non si fa attenzione si possono verificare incidenti simili. Del resto, fare il presidente della Provincia di Napoli, così come fare il sindaco nelle città a Nord del capoluogo, è uno degli impegni più gravosi che possano capitare a un politico. Ovviamente non mi lamento perché ho scelto io di farlo». Un errore imperdonabile per il presidente della Provincia che è anche un tifoso del Napoli è aver presentato Fabio Quagliarella come Fabio Cannavaro. «Ha ragione. Anche quello fu un momento di incertezza, il frutto di una distrazione. E poi mettiamoci pure l’emozione perché stavo premiando un grande atleta che era un mio idolo». Lo è ancora? «Dico la verità: mi è dispiaciuto tantissimo che è andato via. Anche se ora gioca nella Juventus continuo a ritenerlo un bravo calciatore come ha dimostrato prima di quel brutto infortunio». Allora diamo la colpa all’emozione? «Sì, alla vicinanza del campione. Era peraltro una situazione rilassata». Cesaro come Mike Bongiorno? «Ho sempre apprezzato la sua professionalità e il suo bagaglio culturale. Non credo, dunque, che le sue gaffe erano tutte spontanee. Spesso un errore ti rende più popolare, ti avvicina alla gente». Perché nonostante gli scivoloni preferisce parlare a braccio? «Perché tutti mi dicono che è preferibile andare a braccio. Se leggi sembri più distaccato». Non rischia di essere giudicato più simpatico che bravo? «Può darsi». Si è sempre detto che in politica occorre la cosiddetta chiacchiera. «Essere un bravo oratore aiuta, ma credo che contano più i rapporti con la gente. Magari se fossi un buon oratore non avrei il dono di saper stare tra la gente e di essere popolare come la stessa gente mi riconosce». Una volta, durante una conferenza stampa, cercò l’inviato di YouTube. Se fosse esistito gli avrebbe tirato le orecchie? «Era una battuta anche quella. Non ho mai reagito con cattiveria». Veniamo alle cose serie. I meriti principali che ascrive alla sua amministrazione? «Di aver determinato l’abbattimento di molte spese inutili, di aver tagliato costosi viaggi e partecipazioni a convegni che in passato erano all’ordine del giorno. Ma il merito principale lo abbiamo acquisito con la diminuzione del numero delle società partecipate». Lei è un ex socialista, ma è più diplomatico di un ex democristiano. Si sbilanci: chi è il suo assessore migliore? «Io credo Marilù Galdieri. Come assessore al Lavoro ha svolto un’azione molto efficace, riuscendo ad ascoltare la voce di mondi difficili come quello dei Bros. Per la sua bravura le ho affidato anche la delega al Personale. Mi complimento spesso con lei. E scherzosamente la chiamo scugnizza». (di Gimmo Cuomo da il Corriere del Mezzogiorno)
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