Fonte: Ilenia De Rosa da Il Mattino
Vico Equense - A nulla sono servite le proteste dei residenti, i pareri delle associazioni ambientaliste e le denunce di alcuni consiglieri comunali: uno dei due pini secolari di Seiano è stato tagliato.
Stesso destino attende l’altro albero, su cui proseguono le attività di abbattimento. Con un’ordinanza il sindaco Gennaro Cinque ha dichiarato l’urgenza di abbattere gli esemplari arborei per tutelare l’incolumità di cose e persone.
Detto e fatto. Una squadra di tecnici si è recata sul luogo per segare i due alberi di quasi 150 anni. Non sono bastate le denunce del Wwf e la relazione a firma del geologo Francesco Paolo Buonocunto per evitare il taglio. «Gli alberi si trovavano in uno stato di vitalità ottimale – spiega Claudio d’Esposito, presidente del Wwf penisola sorrentina – e nulla lasciava ipotizzare il verificarsi di situazioni pericolose. I due pini dominavano l’intera valle di Seiano. Avevano un’enorme importanza, sia da un punto di vista botanico che paesaggistico. Andavano salvaguardati come esemplari storici, meritevoli dell’apposizione del vincolo monumentale. Invece, sono stati abbattuti». La vicenda va avanti da molti mesi. Lo scorso anno il proprietario del terreno aveva chiesto al Comune l’autorizzazione al taglio, allegando due relazioni, una tecnica agronomica e l’altra geologica in cui emergeva che la mancanza di idoneo volume di terreno a nord della base dei pini non garantiva i requisiti di stabilità dei due esemplari. Il Comune di Vico Equense, in un primo momento, aveva concesso l’autorizzazione al taglio, sospesa a seguito della diffida del Wwf del gennaio scorso.
Poi il sopraluogo della protezione civile e la decisione di ordinare l’abbattimento. «Quest’atto – continua Claudio d’Esposito – non fa altro che trasformare un rischio temuto in un più grave rischio accertato di innesto di evento franoso». Già negli anni ’80, in seguito a una denuncia, fu tagliato un pino più piccolo collocato nella stessa zona, esattamente al centro dei due alberi in questione.
A distanza di 20 anni, inseguito a forti piogge, in quell’area si è verificato un dissesto di non poca entità: sono franate ben quattro terrazze. E’ stato subito ripristinato con dei pali di contenimento tutto il terreno franato; ancora oggi è visibile questa sorta di barriera precaria. «Dopo la diffida del Wwf di qualche mese fa – afferma Benedetto Migliaccio, vicesindaco di Vico Equense – abbiamo revocato l’autorizzazione al taglio, a dimostrazione della sensibilità sia per la vicenda sia, in generale, per il patrimonio arboreo del territorio. A seguito del sopraluogo della protezione civile è, però, emersa la pericolosità della situazione. Dalla relazione tecnica dell’agronomo si evince perfettamente il quadro: i due pini erano fortemente instabili e a rischio abbattimento. La zolla malferma, l’altezza importante delle piante, e le conseguenti oscillazioni derivate dal vento rendevano concreto il pericolo di crollo. Un pino, in caso di caduta, avrebbe colpito i fabbricati circostanti. Dinnanzi al rischio di mettere a repentaglio la vita delle persone è necessario prendere gli opportuni provvedimenti». Intanto si è scatenata una vera battaglia. A difesa della vita degli alberi, oltre al Wwf, si sono schierati anche i Vas e cinque consiglieri comunali. «Abbiamo inviato una nota alla Soprintendenza ai beni architettonici e paesaggistici – dichiara Natale Maresca – poiché sulla questione non è stato acquisito il nulla-osta ambientale. Abbiamo chiesto un intervento ad horas».
2 commenti:
Finalmente qualcuno (vicesindaco Migliaccio), che ha detto qualcosa di sensato e non per fare propagande politiche.
Chiaro come il sole che in un'ordinanza si deve ottemperare ad horas, non sapendo questo i consiglieri mandano una nota alla Soprintendenza ove parlano di
[...] pini plurisecolari [...]
ns sulle poco egreg. loro: cribbiolina, uno che legge quelle carte crede di avere di fronte piante di 2-300 anni... ...per cui potrebbe anche pensarci un attimino al fatto che con Ordinanza ad horas non occorre parere della Soprintendenza.
raf starace
Sì, gent.mo Direttore,
come direbbe Lui: “NON ME NE FOTTE PROPRIO, NGOPPE A ‘STA COSA AGGIO À SFUGÀ”.
sulla questione dei pini di Seiano, è stata data in pasto ai media tutta e sola
la versione che il signore del wwf voleva si diffondesse e mi va anche bene, ma la cosa più VER GO GNO SA,
ripeto
VER GO GNO SA
è stata questa, assettateve che ‘o fatt è chisto, stateme a sentì…
hanno affermato che i tecnici del Comune di Vico Equense che hanno esaminato la ns perizia agronomica, che ha permesso di sbloccare la situazione erano, udite udite loro testuali parole:
UN GEOMETRA ED UN VIGILE URBANO.
Ma prescindendo da quello che direbbe Totonno De Curtis: “rafè, ma questi che adesso dicono non essere abilitati a “leggere” le ns carte, non erano gli stessi che hanno “letto” le loro ed hanno fatto annullare la 1° autorizzazione??!
Rafè ma per quanto io ne sappia è il geologo l’unico a non essere abilitato a parlare o no??!
Comm’è, fateci capire… …tann ern bbuon e mo nun sono più in grado??!
Allora, caro Direttore,
allora mi permetto di ricordare a me stesso,
che quel meschino vigile urbano, “Capo” della Protezione Civile che ha “letto” le allora e le adesso carte, di qua e di là
è tal Comandante DOTT. FERDINANDO DE MARTINO: LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE AGRARIE LM69
che giusta legge, essendo impiegato di Ente pubblico è abilitato all’esercizio della professione di Agronomo senza essere iscritto all’Ordine.
Che il Comune di Vico Equense è l’unico e ripeto l’unico Comune della Penisola che può vantare con serio orgoglio di avere in organico UN AGRONOMO (mi pare pochi comuni l’abbiano).
Mi fermo qui, tanto il fondo è stato ampiamente e pienamente toccato e poi…
… one can bring a horse to the water but nobody can make him drink...
NO SO COSA SIGNIFICHI, MA IL SENSO È QUELLO
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