Tommaso De Gennaro e Antonio Breglia |
Vico Equense - Il Museo dell’Arte Casearia “Ferdinando de Gennaro”, il prossimo 5 maggio, compie un anno. La struttura, che si trova nella frazione di Pacognano, custodisce una splendida collezione di attrezzi, utensili e accessori appartenuti, a partire dal 1850, allo storico e pluripremiato caseificio di Vico Equense. Un viaggio che profuma di passato, dove la storia di una grande Famiglia ha lasciato una indelebile testimonianza culturale e gastronomica. Il Museo si trova in un locale storico risalente all’800 in cui è nato il caseificio De Gennaro: una secolare grotta scavata nella pietra di tufo adibita alla lavorazione del burro e alla stagionatura dei formaggi, un luogo denso di storia, tradizione e fascino. Abbiamo incontrato, per un’intervista, Antonio Breglia, direttore del Museo. Direttore, qual è il bilancio di questo primo anno di attività? “Più che positivo, abbiamo riscontrato un forte interesse, e i visitatori rimangono veramente colpiti dalla collezione e dalla storia del Caseificio De Gennaro.” Quali sono i progetti futuri del Museo? “Ci sono delle novità soprattutto nell'ambito dell'escursionismo, infatti, il progetto "le vie del latte" sta conseguendo un grande successo, e gli addetti ai lavori sono molto entusiasti. Nel corso di quest’anno abbiamo dedicato anche spazio ai percorsi didattici, con vere e proprie dimostrazioni lavorative del maestro casaro Tommaso De Gennaro, per gli studenti di tutte le età, attraverso un’esperienza dedicata ai formaggi a 360 gradi.” Fernando De Gennaro, il famoso artigiano del fior di latte e del provolone del Monaco, il prossimo 4 maggio avrebbe compiuto 72 anni. Oggi l’attività del caseificio è portata avanti dai figli Mario, Tommaso ed Emanuele e dalla moglie Filomena. Fernando è stato uno degli artigiani più importanti d’Italia, cosa ricorda di lui? “Fernando De Gennaro è stato un eccellente artigiano, che ha dedicato la vita all'arte casearia, raggiungendo degli standard qualitativi altissimi, è stato ed è ancora nonostante la sua assenza, il motore dell'azienda De Gennaro e del museo, è stato proprio lui a conservare la storia di famiglia, che oggi porta avanti con tanta passione l'arte di creare formaggi.”
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