Vico Equense - Domani, lunedì 4 marzo 2024, stando a quanto dichiarato dal vice sindaco del Comune di Vico Equense, Benedetto Migliaccio, sarà (probabilmente) emanata un’ordinanza visto lo stato di pericolo sopravvenuto per la pubblica incolumità. Parliamo di ciò che rimane della villa romana marittima, i cui resti sono rinvenibili a ridosso dell'arenile del Pezzolo alla marina d’Aequa. Nei giorni scorsi, infatti, l’area è stata interessata da una frana che ha inciso proprio sui ruderi dell'antica Villa. Un delitto annunciato perché nel corso degli anni molteplici sono state le avvisaglie che sarebbe finita proprio così, con la cancellazione delle vestigie della villa di epoca romana che guarda il mare. Una struttura realizzata in epoca tardo repubblicana, ristrutturata una prima volta agli albori dell’Impero, poi sepolta dall’eruzione vesuviana del 79 d.C. e ricostruita nel secondo secolo dopo Cristo. Intorno ai resti della villa di 2.000 anni fa nessuno ha pensato mai di collocare neanche una targa o un cartello per raccontarne la storia, per farla conoscere e per sensibilizzare i frequentatori della spiaggia a non utilizzarla come discarica. Della notizia si è occupata anche la stampa, nazionale e locale. Su Agorà il vice sindaco spiega che i ruderi stanno per la massima parte in proprietà privata, “pertanto sottratti ad un potere comunale e ad ordinanza di “fare””. In sintesi il Comune può intervenire solo per la pubblica incolumità. E probabilmente domani lo farà. Intanto si attende di poter spendere il finanziamento del contratto istituzionale di sviluppo: 3,5 milioni di euro. Soldi che sono stati stanziati per Vico all’epoca del ministro Carfagna affinché sia realizzato l’ascensore di collegamento tra la villetta e la spiaggia e che in parte potranno essere utilizzati anche per consolidare i resti della villa romana. Si parla di recupero, ma come? Nessuno conosce il progetto. Non dimentichiamo che nel 2011 l'amministrazione preannunciò un piano analogo... ci auguriamo che dopo 13 anni di riflessioni questo sia l'anno buono per agire.
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