venerdì 2 novembre 2012

Penisola Sorrentina, proposta dell’Italia dei Valori a tutti i sindaci per salvare gli agrumeti sorrentini

Antonetti (Idv): “Ora non ci sono più scuse, venga creato al più presto un fondo di sostegno economico per gli agricoltori”

“L’intera penisola sorrentina da oltre 10 anni, dal 2002 ad oggi, è stata letteralmente saccheggiata da una sconsiderata attività edilizia tesa alla sfrenata ed ossessiva realizzazione di parcheggi interrati che hanno portato alla distruzione di tanti tipici giardini sorrentini, uliveti ed agrumeti, sino ad arrivare alla scandalosa cifra di oltre 9.000 box interrati”. E questo l’inizio della proposta, condivisa da tutti i circoli territoriali dell’Italia dei Valori e sottoscritta dall’avvocato Giovanni Antonetti, coordinatore in Penisola Sorrentina, inviata stamattina a tutti i sindaci dei 6 comuni peninsulari di Vico Equense, Meta, Piano di Sorrento, Sant’Agnello, Sorrento e Massa Lubrense. “La realizzazione di parcheggi interrati è finalizzata esclusivamente a logiche di guadagno e profitto rispondenti ad interessi di natura privata e non soddisfa alcuna finalità di carattere pubblico” si legge nella nota dipietrista “in quanto non è tesa alla soluzione del problema della sosta ed al decongestionamento del traffico stradale in quanto i singoli posti auto/box vengono venduti ai pochi privati che, principalmente per “investimento immobiliare”, hanno la disponibilità economica all’acquisto. Invece la penisola sorrentina è famosa in tutto il mondo per le sue bellezze naturali, tra le quali spiccano sicuramente i tipici giardini sorrentini, costituiti da limoneti, aranceti, uliveti che, oltre ad essere un forte richiamo turistico necessario per la principale economia ricettiva locale, rendono la nostra terra vivibile per residenti e cittadini, a differenze delle città e metropoli altamente urbanizzate”

Poi Antonetti analizza le criticità dovute ai “costi di manutenzione, utilizzo e coltivazione di detti fondi che sono sempre più onerosi per i proprietari e coltivatori, anche in ragione dei prezzi di mercato, sempre in fase di costante decrescita, dei prodotti agricoli quali aranci, limoni ed olive; questo stato delle cose non fa altro che incentivare la dismissione e la vendita di detti fondi ad imprenditori edili che, grazie alla consulenza di tecnici compiacenti, presentano progetti per la realizzazione di inutili opere edili. Ma allo stato attuale nessuna amministrazione comunale ha incentivato l’effettivo e reale sviluppo e la promozione dell’economia agricola e rurale, con la previsione di aiuti economici per la manutenzione e cura, quantomeno ordinaria, di agrumeti e dei tipici pergolati ed annessi fabbricati ad uso agricolo; di queste problematiche si è solo discusso, parlato, tanto e forse anche troppo inutilmente, senza fare nulla di concreto, come nel caso del ‘Codice morale per lo sviluppo dell’economia e della cultura della penisola sorrentina nel rispetto dell’ambiente e della vivibilità dei cittadini e degli ospiti” Quindi la proposta “a tutti i Sindaci delle indicate 6 amministrazioni comunali, di concerto con gli assessori all’agricoltura ed al bilancio, nonché agli uffici competenti in materia, di adottare urgentemente gli atti amministrativi ritenuti necessari alla creazione di un ‘Fondo comunale per la tutela dei giardini della penisola sorrentina e lo sviluppo dell’agricoltura locale’ con il quale fornire un contributo economico a favore dei proprietari di agrumeti ed altri fondi caratteristici, la cui erogazione sia strettamente vincolata alla manutenzione ordinaria e straordinaria degli stessi, dei pergolati e delle altre attrezzature, nonché di ausilio alla coltivazione e raccolta dei prodotti agricoli; procedendo alla ripartizione dello stesso, senza troppi problemi burocratici attraverso un bando pubblico, aperto e correttamente divulgato tra la popolazione. “Ora” conclude Antonetti “spetta alle amministrazioni comunali dimostrare di essere contro boxlandia e di volere concretamente tutelate le nostre bellezze e risorse naturali, indipendentemente dalle chiacchiere e dai convegni”

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