Fonte: Salvo Sapio da Il Mattino
Cosa troveranno oggi i viaggiatori dei mezzi Eav? L’ottimismo dei manager, dopo che la giunta Caldoro ha approvato l’affido di EavBus alla holding regionale purtroppo cozzerà ancora una volta con la realtà contingente. EavBus avrà i soldi per i rifornimenti ma ci vorrà tempo perché il sistema vada a regime e, soprattutto, non si potrà andare oltre l’ordinario. Troppi i mezzi in precarie condizioni meccaniche, nessuna risorsa prevista per nuovi acquisti e manutenzione ridotta appunto all’ordinario. Stesso discorso per le altre tre partecipate che, pur non avendo la scure del fallimento, devono fare i conti con difficoltà strutturali. La Circumvesuviana ha circa 50 treni a disposizione, Sepsa e MetroCampania Nord-Est hanno molti convogli vecchi. Soppressioni e ritardi sono, purtroppo, da mettere in conto.
E c’è il nodo stipendi. «La situazione è difficile, ma stiamo lavorando per risolverla in tempi brevi - ha spiegato Gennaro Carbone, amministratore unico di Circumvesuviana - voglio tranquillizzare i lavoratori, consapevole delle loro difficoltà, che contiamo di comunicare la nuova data per il pagamento delle spettanze entro la prossima settimana». Dopo la giunta di sabato e lo sblocco dei fondi la situazione stipendi potrebbe sbloccarsi abbastanza presto, ma la prudenza non è mai troppa.
I sindacati non restano certo alla finestra. C’è un livello superiore, quello del tavolo di concertazione ancora aperto a livello regionale.
E la Cgil, con il suo segretario regionale Franco Tavella, torna a chiedere chiarezza sul fallimento: «Bisognerebbe verificare la procedura che ha portato al fallimento, che, per molti versi, è sorprendente. Dobbiamo a questo punto garantire i livelli occupazionali e salvaguardare la natura pubblica del trasporto in Campania e garantire un servizio essenziale per i cittadini. Nessuno immagini - conclude Tavella - che dopo questa vicenda si possa dare il via ad una privatizzazione selvaggia in un settore che deve rimanere necessariamente in mano pubblica per evitare che si creino le condizioni per una scalata delle aziende in crisi del settore da parte delle organizzazioni criminali».
Ma c’è anche una contrattazione «di secondo livello», svolta direttamente tra i sindacati di categoria e le aziende (esclusa logicamente EavBus). I punti di confronto partono da temi centrali (gli esuberi fissati in 250 e i contratti di solidarietà che potrebbero partire a gennaio) ma investono l’intera organizzazione del lavoro. I segretari di Filt-Cgil (Cosimo Barbato), Fit Cisl (Paolo Carrabba), Uil trasporti (Pietro Carrara), Ugl trasporti (Eduardo Longito) hanno scritto una lettera a Nello Polese (manager EavBus), al direttore generale Valeria Casizzone e agli amministratori unici delle società su ferro Gennaro Carbone (Circumvesuviana), Alfonso Cecere (Sepsa) e Antonio Napoletano (MetroNapoli Nord-Est). «Le scriventi segreterie - si legge nella missiva - con nota del 15 novembre hanno richiesto la prosecuzione del confronto da tenersi unitamente alle rispettive Rsu e Rsa, secondo il percorso condiviso tra le parti. È evidente che la formalizzazione degli esiti del confronto, negativi o positivi che siano, debbano avvenire comunque entro il 7 dicembre». Una sorta di ultimatum con una conclusione molto forte: «È nostro convincimento - concludono i sindacati - che per la produzione dei servizi richiesti e considerare le performance positive delle nostre aziende per le attività svolte, rapportate ad altre realtà simili presenti in Italia, è indispensabile per lo sviluppo e consolidamento delle aziende, intervenire sugli aspetti economici generali, rivedendo costi, spese, esternalizzazioni, consulenze».
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