mercoledì 19 dicembre 2012

Continua la discussione sulla questione delle antenne

Antenne campo sportivo di Massaquano
Vico Equense - Giovanni Guida scrive sulla bacheca di facebook del Sindaco Gennaro Cinque: “In vista  degli ultimi eventi verificatisi riguardanti la questione del ripetitore di Massaquano e il relativo piano antenne previsto su territorio, progettato con microcelle a basso impatto inquinante e sviluppato secondo le nuove tecnologie, è ormai chiaro che ci troviamo dinanzi ad un caso di vera e propria strumentalizzazione. Il campo elettromagnetico, gravante sul territorio di Vico Equense, è determinato da ben altri fattori: antenne tv, elettrodotti, ripetitori wi-fi e quant’altro, densamente distribuiti soprattutto nella zona alta, con una conseguente emissione disomogenea della potenza irradiante. Proporrei, a questo punto, di svolgere un semplice esperimento, al fine di verificare l’impatto emissivo provocato dalle suddette antenne: attraverso la misurazione del campo elettromagnetico in determinati punti del territorio, prima con i ripetitori accessi e successivamente spenti, si potrà verificare l’esubero di potenza generata da quest’ultimi . Ci si accorgerà che l’effetto prodotto sarà minimo, se non nullo, tra il prima e il dopo. Per quanto dibattuto inutilmente nel consiglio comunale rimando, invece, al decreto sviluppo con le modifiche in fase di conversione al senato. E’ ormai legalmente riconosciuta la possibilità, da parte degli operatori di telefonia mobile, di installare, all’interno di un territorio e mediante una semplice comunicazione, antenne per la diffusione della banda larga, liberamente e ovunque lo ritengano necessario, che si tratti di luoghi pubblici o privati. Per quanto riguarda la questione di Massaquano è evidente che, né la popolazione né il Consiglio Comunale, ne nessun altro organo, hanno il potere di spostare arbitrariamente i ripetitori senza il consenso e la disponibilità degli operatori mobili stessi , anche per “presunte” emissioni fuori norma di legge, che qualora venissero accertate, porterebbero all’operatore solo una sanzione pecuniaria e, nei casi più gravi e continuativi, una temporanea sospensione dell’impianto, ma mai la rimozione.”

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