giovedì 27 dicembre 2012
Crolla l’antica parete di Villa Irbicella
Piano di Sorrento - Con la forza dirompente del nuovo che spazza
via il vecchio un’altra pagina si stacca dai libri di storia della penisola
sorrentina e lo fa nel pomeriggio del giorno di Natale con l’antica parete tufacea di “Villa Irbicella”, complesso monumentale risalente al
17esimo secolo, che esplode riversandosi sulla strada sottostante (nella foto). Mai intervento risolutorio fu più veloce con gli uomini del comando della polizia municipale, protezione civile ed imprese private
che già all’alba del giorno di Santo Stefano avevano soppresso le situazioni di pericolo rendendo agibile alla circolazione via Gennaro Maresca di collegamento con la piazza principale. Il 31 gennaio 2012 il plurisecolare pino che ergendosi da “Villa Irbicella era il simbolo della cartolina del paese veniva inesorabilmente abbattuto perché dopo avere
resistito a secoli di tempeste e terremoti aveva osato ondeggiare in maniera millimetrica tanto da indurre i funzionari dell’ufficio tecnico comunale ad emettere immediata ordinanza di condanna a morte. Poco
meno di ventiquattrore fa, proprio sotto la verticale del grande albero
che non c’è più, ci avrebbe invece pensato madre natura a fare crollare il muro di tufo di contenimento, disegnando i presupposti per l’apertura di un varco carraio già contemplato nel progetto custodito nei forzieri del palazzo comunale. Di fatto il terreno su cui sorgeva il plurisecolare pino e dove è successivamente crollata la parete di tufo è destinato alla realizzazione dell’ennesimo megaparcheggio interrato a pochi
metri di distanza da un’altra contestata proprietà dove invece dovrebbe sorgere un mega ostello con tunnel sotterranei e piscine. Con la caduta del muro, quello di “Villa Irbicella”, dove nonostante i vincoli monumentali e paesaggistici gli asini della Soprintendenza non hanno mai
messo piede, entrano ora in gioco scelte politiche e giochi di potere, che
metteranno in evidenza coraggio e debolezze di affaristi, pressoché
inermi davanti al crollo di un sistema che ora per ora si rende partecipe della scomparsa di fette di storia della penisola sorrentina dove non
esiste più l’energia di una folla che assiste teneramente alla scomparsa di un mondo che finisce. (Fonte: Vincenzo Maresca da il Giornale di Napoli)
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