Ma è caos politico a Piano fra giunta e minoranza
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - L’ospedale «unico» della penisola
costa 105 milioni di euro.
E’ il dato che emerge dallo studio
di fattibilità sul progetto,
andato in discussione nel corso
dell’ultimo consiglio comunale
a Piano di Sorrento per il voto
della delibera per il programma
che potrebbe condurre
alla realizzazione di un centro
sanitario all’avanguardia, a
Sant’Agnello. Al momento gli
attuali costi di gestione degli
ospedali esistenti ammontano
a 30 milioni, superiori
a quelli relativi ad una
nuova costruzione. Fra
Asl e Regione Campania
c’è un patto per
fronteggiare le esigenze
del territorio e riuscire
a realizzare un’opera
faraonica. I finanziamenti
potrebbero arrivare in
parte dalla dismissione
delle strutture esistenti
e anche attraverso una
join venture con privati.
Ma l’iter si presenta comunque
complesso.
«I 105 milioni di euro
sono complessivi
dell’arredamento e delle attrezzature
per rendere il futuro
ospedale unico un’eccellenza
della costiera» ha spiegato l’architetto
Luigi Mollo, in forza al
Comune di Massa Lubrense e
che ha redatto il documento.
Ma in consiglio c’è stato caos:
l’opposizione non ha votato la
delibera. Spiega Vincenzo Iaccarino,
vicesindaco di Piano di
Sorrento, delegato dai sindaci a
seguire la faccenda. «I sindaci
sono legittimati a occuparsi di
sanità e salute pubblica e hanno
inteso commissionare un
progetto di fattibilità proprio
per valutare la portata dell’intervento
sul piano dell’impatto
urbanistico, territoriale e organizzativo
dei servizi sanitari
locali e ciò rappresenta un
ulteriore avanzamento del
programma rispetto all’idea
originale. Una volta preso atto
della fattibilità del progetto, si
procederà alla sua “progettazione
finanziaria” di concerto
con l’autorità sanitaria e con
quella regionale, ma si tratta di
due momenti diversi destinati
a riunificarsi nella progettualità
esecutiva dell’opera e nella
scelta dell’opzione finanziaria
ottimale per la sua attuazione».
Replica al veleno dalla minoranza
con la consigliera
Iaccarino: «Va bene esprimere
un indirizzo circa la volontà di
individuare un polo sanitario
unico in penisola, ma perché
spingersi oltre le proprie competenze
commissionando uno
studio di fattibilità? Ho chiesto
di conoscere il costo di questa
operazione; uno studio di fattibilità
deve pur essere pagato,
ebbene il vicesindaco Iaccarino,
nominato coordinatore
dell’iniziativa, non mi ha fornito
alcuna risposta. Siccome
questo studio di fattibilità lo
hanno commissionato i sindaci
tramite l’Arips, va da sé che a
pagarlo saranno i Comuni e
con la delibera messa ai voti nei
consigli si è tolto l’imbarazzo
agli stessi sindaci: ora loro non
sono più soli, i singoli consiglieri
comunali hanno deciso
di farsi “garanti” di questa
loro scelta. Quello che però
non mi è chiaro è per quale
motivo i Comuni dovrebbero
sostituirsi, anche economicamente
all’Asl di competenza
nel commissionare e pagare
uno studio di fattibilità? Con
sommo stupore dello stesso
vicesindaco, che ne ha dovuto
prendere atto chiedendo chiarimenti
ad uno dei redattori
dell’elaborato tecnico è venuto
fuori che lo studio di “fattibilità
tecnica ed economica” di cui
avremmo dovuto prendere
atto, era privo della parte economica,
e quindi era solo uno
studio tecnico. Il coordinatore
politico del progetto si è dimenticato
di leggere lo “studio
di fattibilità tecnica”, ma non
economica commissionato. In
altri termini, si diceva come
realizzare urbanisticamente la
struttura ospedaliera, ma non
si spiegava come farlo dal punto
di vista economico: nulla su
come reperire concretamente
circa cento milioni di euro;
nulla su un piano finanziario;
nulla su come garantire la
dismissione delle strutture esistenti
e contemporaneamente
la continuità delle prestazioni
sanitarie. Entrando nel merito
della vicenda abbiamo ribadito
tutte le nostre perplessità relative
ad un’opera che dovrebbe
costare oltre 100 milioni di
euro per una volumetria pari
a 108mila metri cubi (contro
i 18 mila attuali), in cui sono
previsti espropri, deroghe agli
strumenti urbanistici e chi più
ne ha più ne metta. Come,
quando ed in quanto tempo si
farà tutto ciò?».
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