martedì 18 marzo 2014

Abbandonata in fasce, ritrova sua madre dopo cinquant’anni

Vico Equense - Il vuoto che si porta dentro, finalmente, sta per essere colmato. La storia di Marinella Arienzo, si avvia verso una conclusione felice. Ce ne siamo occupati più volte, cercando di darle una mano a ricomporre i tasselli, di una verità rimasta nascosta per molti anni. Un passato, che ci ha fatto conoscere e diventare amici. Tanti i pomeriggi trascorsi insieme, all’ufficio anagrafe del Comune di Vico Equense, sfogliando polverosi atti di nascita alla ricerca di qualche indizio in più. Pochi gli elementi a disposizione, ma tanta determinazione nel voler scoprire le proprie origini. La storia di Marinella inizia cinquant’anni fa. La madre naturale la diede alla luce, in un appartamento a Vico Equense e poi l’abbandonò subito dopo il parto. L’ostetrica, il giorno successivo, la portò alla Real casa dell’Annunziata di Napoli, istituto dedicato alla cura dell’infanzia abbandonata. Dopo 18 mesi fu adottata da una coppia di Portici, che la chiamò Maria Carmela Arienzo, poi Marinella nella quotidianità. Sentiva, però, il bisogno di ritrovare le sue origini. Le mancava un pezzo importante della sua vita. Sapere chi erano i suoi veri genitori. Capire le motivazioni che hanno spinto la madre biologica, ad abbandonarla. Domande che stanno per avere una risposta. Marinella, dopo una lunga ricerca, durata più di venti anni, ha ritrovato la donna che l’ha messa al mondo. E’ viva, e a breve si incontreranno. Una storia a lieto fine, che si è risolta grazie al coinvolgimento di giornali e Tv. Da parte mia, gli auguri di trovare tutte le risposte, nella speranza che quel vuoto che sente possa essere definitivamente colmato.

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