Incubo frane, altri 70mila per reti paramassi e disgaggio
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - Dalla calza della befana spuntano fuori fondi e speranze. Perché sono ormai due mesi che il Monte Faito resta ufficialmente isolato a causa della chiusura della strada giudicata a rischio dopo le frane di novembre. Anche se la gente continua a violare l'ordinanza di stop al traffico della Città Metropolitana di Napoli. Fatto sta che le pressioni del sindaco Andrea Buonocore e le proteste dei 100 residenti portano a un nuovo risultato. Ovvero ad altri 70mila euro concessi dalla regione Campania per interventi d'urgenza sui costoni.
Reti paramassi
Il finanziamento “benedetto” dal governatore Vincenzo De Luca è il secondo della serie e serve a procedere spediti per l'installazione di reti paramassi e opere di disgaggio sul versante sud del gigante buono di Vico Equense. Evidentemente non bastano quelle queste risorse per mettere definitivamente in sicurezza alla montagna, ma è un altro passo in avanti per tornare alla normalità. Molto dipenderà dalle decisioni della Città Metropolitana di Napoli che, come già chiarito in un incontro tra il consigliere delegato alla viabilità Raffaele Cacciapuoti e l'assessore lavori pubblici del Comune Gennaro Cinque, non intende revocare il provvedimento di stop alla circolazione lungo via Nuova Faito almeno fino a quando la regione non terminerà gli interventi di bonifica dei costoni. “Aspettiamo che le cose si velocizzano - dichiara Buonocore -. Al momento la strada rimane chiusa e ognuno sale e scende da Faito a proprio rischio e pericolo. Bisogna terminare in fretta i lavori visto che permangono le avverse condizioni meteo e rimane alto il pericolo di ulteriori spostamenti”. Nel corso dei prossimi giorni, però, la Città Metropolitana di Napoli dovrebbe spedire alcuni tecnici operai per focalizzare l'attenzione su alcuni impluvi rimasti ostruiti e danneggiati dagli smottamenti dello scorso 6 novembre.
Disagi continui
Fatta la somma, ecco il totale: il Faito è ancora una criticità irrisolta nonostante le promesse, gli impegni, i progetti, l’eco politica delle tante prospettive che si potrebbero aprire dinanzi agli occhi degli operatori turistici. La prossima stagione incombe e si teme una primavera di affanni. Sì, perché con i tempi lunghi previsti per la conclusione degli interventi, la montagna potrebbe proseguire a restare una sorta di isola e dunque l'indotto dell'area continuerebbe a perdere introiti decisivi. Senza dimenticare un altro elemento cruciale: i lavori di manutenzione della funivia del Faito. Gli interventi per l'ammodernamento - necessario ogni 60 anni - va per le lunghe e di certo pure la pioggia non ha agevolato il corso delle cose. Il rischio che la funivia - un mezzo di trasporto utile per via della chiusura dell' ex statale 269 - possa entrare in funzione ad estate inoltrata e più che vicino. I residenti di Monte Faito sono a dir poco esausti e soltanto gli interventi per liberare la strada a rischio di ulteriori frane può rappresentare l'ancora di salvezza per scongiurare altri mesi di inferno.
Nessun commento:
Posta un commento