Vico Equense - Oggi è l'anniversario della morte di Carlo Fermariello, compianto sindaco di Vico Equense e amico di Giorgio Napolitano. Tra i protagonisti della sinistra meridionale e nazionale, Fermariello ha sempre avuto un rapporto molto stretto con la nostra Città: fu eletto sindaco nel 1996 e ricoprì tale ruolo per un periodo molto breve, poichè morì nel gennaio del '97. E’ stato un dirigente politico e sindacale sempre restio a schemi ideologici, sempre attento alla necessità di condurre battaglie e iniziative che contribuissero a far progredire il vivere civile nelle nostre comunità, i lavoratori e le nostre città. Anche nella sua breve stagione di Sindaco di Vico Equense ha lasciato un ricordo indelebile che fa rinnovare, ogni giorno, in tutti noi la tensione ideale e umana indispensabile per contribuire a far crescere i nostri territori e assicurare alle nuove generazioni, innanzitutto, lavoro e un futuro migliore. Dedicarsi ogni giorno a questa missione è il modo migliore per ricordare Carlo Fermariello. Era nato il 14 ottobre del 1925, da un' antica famiglia napoletana. Aveva iniziato la sua attività già da studente, al liceo "Genovesi", nelle fila di "Giustizia e libertà" e, poi, nel Partito d' Azione, seguendo le tracce dello zio, Gennaro Fermariello, sindaco di Napoli nel 1945. A questo primo impegno, era seguito quello della lotta partigiana nei volontari del battaglione "San Marco" e la collaborazione con il giornale "L'Azione", diretto da Guido Dorso. Nel primo dopoguerra, aderì al Pci, ricoprendo, tra l'altro, l'incarico di segretario del partito a Caserta per un breve periodo. Tuttavia, fu proprio nella fase delle lotte contadine per il Mezzogiorno, che Carlo, prima in Basilicata e poi a Roma, si dedicò totalmente al sindacato dei lavoratori della terra, diventando segretario della Federbraccianti e coordinatore della segreteria generale della Cgil. All' inizio degli anni Cinquanta, fu eletto al Comune e, alla fine di quel decennio, fu chiamato a dirigere la Cgil di Napoli. Nel 1963, partecipò come attore alle "Mani sulla città".
Negli anni successivi, precisamente dal 1968 al 1983, Carlo fu eletto senatore, a Napoli e a Castellammare di Stabia. Inoltre, si impegnò nell'associazionismo venatorio, a lui tanto caro, fondando l' Arci-Caccia e ricoprendone la carica di presidente. Nella fase che seguì all' intensa e intelligente opera svolta da parlamentare, si dedicò ai temi dello sviluppo della città di Napoli: prima, nuovamente da consigliere comunale e, poi, rivestendo incarichi in diversi enti economici. Tuttavia, l' attività che lo riportò agli entusiasmi giovanili fu la ripresa dell' impegno politico diretto, come sindaco di Vico Equense, dove ottenne nel giugno 1996 un notevole risultato personale.
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