sabato 7 febbraio 2009

Parcheggi, fumata nera: via mille posti auto

Sorrento - Fumata nera anche per la riunione tecnica che si è svolta ieri mattina tra i sanitari del dipartimento di prevenzione collettiva e i rappresentanti dei comuni della Costiera. I parcheggi non in regola con la normativa anti-inquinamento dovranno chiudere e alle amministrazioni comunali toccherà il compito di emanare i provvedimenti operativi. Resta aperto lo spiraglio dell'intervento della Provincia alla quale è delegata la competenza in materia ambientale. Questo l'esito del «faccia a faccia» tra i sindaci e dirigenti dell'Asl, convocato al comune di Sorrento all'indomani del summit con i magistrati della procura di Torre Annunziata. Alla fine a prevalere è stata la linea di stretta osservanza delle disposizioni emanate dalla Provincia per la prevenzione dell'inquinamento del suolo che prevedono, per le aree da adibire a parcheggio, la presenza di coperture e di impianti atti ad impedire lo scarico al suolo degli oli. In costiera, però, il piano urbanistico impedisce nei giardini adibiti a parcheggio la realizzazione di qualsivoglia struttura fissa. «Si potrebbe ovviare facendo fare una serie di carotaggi nei suoli e dimostrare che non si verifica lo scarico» è stata la richiesta dei sindaci per riuscire almeno a far restare aperti le aree di sosta a rischio. Nelle scorse settimane, infatti, nel corso di una operazione congiunta tra ispettori dell'Asl e carabinieri è stata chiesta la cessazione dell'attività di oltre quindici mega rimesse situate tra Vico Equense e Massa Lubrense. In tutto, i posti auto dichiarati fuorilegge sono più di mille, in gran parte situati proprio nei centri storici dove più grave è l'emergenza parcheggi. Guidano la classifica dei parcheggi chiusi Sorrento e Meta, ciascuno con ben quattro strutture. Seguono Sant'Agnello e Massa Lubrense, con due, mentre Piano e Vico Equense hanno avuto una sola area dichiarata off-limits. E scorrendo l'elenco si scopre che due dei parcheggi chiusi sono al servizio di importanti strutture alberghiere di Sorrento e Vico Equense, mentre altri due risultano localizzati in prossimità del litorale a Piano e Massa Lubrense. Ai titolari delle strutture è stata contestata la mancata autorizzazione delle attività da parte delle autorità competenti oltre che il reato di inquinamento del suolo. (Francesco Aiello il Mattino)

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