«Sarà un congresso vero, non lacerante», secondo Rosy Bindi, che sostiene Pier Luigi Bersani per la segreteria Pd. Intanto il clima è rovente. Come dimostrato ieri durante un faccia a faccia a Cortina tra la vicepresidente della Camera e Debora Serracchiani, che sostiene Dario Franceschini. «La candidatura di Franceschini è una contraddizione, non è credibile - dice Bindi - che chi ha sostenuto il programma di Veltroni oggi predichi per un partito completamente diverso. Quella di Veltroni è stata una linea politica fallimentare e Franceschini ha le sue responsabilità. Nel 2008 sapevo che avremmo perso le elezioni. Veltroni era l’unico a sperare di pareggiarle. Non gli ho mai rimproverato di aver perso le elezioni, ma sapevo che le avremo perse. Gli ho rimproverato di non aver fatto abbastanza per non aver sostenuto Prodi e di averci fatto andare da soli e male accompagnati». «Il problema è trasversale - ha risposto Serrachiani - perché gli altri non sono stati in ferie per anni. Ti ricordo che siamo nelle stesso partito non serve litigare. Il segretario che abbiamo avuto aveva il consenso popolare ma non della dirigenza. Il partito è stato gestito da tutti ma solo uno se n’è assunto la responsabilità». (L’Unità)
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