giovedì 15 settembre 2011

“Pil della Penisola in calo”

Fonte: Gaetano Mastellone

Sorrento e la Penisola sorrentina, nell’ambito dell’economia turistica della Campania, occupano in termini di arrivi e presenze una posizione di assoluta leadership, mentre di contro i dati del Pil e del Valore Aggiunto registrano sofferenze. Il successo del territorio peninsulare è da ricondurre a cinque fattori d’importanza strategica: il brand Sorrento, le bellezze della costa, la qualità delle strutture alberghiere, la capacità di fare accoglienza qualitativa da parte degli imprenditori e degli addetti ai lavori, la posizione strategica del territorio al centro di siti storici e culturali (Pompei - Vesuvio etc.). La crisi mondiale e la recessione nazionale hanno colpito pesantemente il territorio sorrentino, però queste cause esterne non possono farci spostare l’indice dagli errori commessi da tutto l’apparato peninsulare negli ultimi dieci anni e più. I numeri negativi oramai sono dietro le spalle e, partendo da essi, ora bisognerebbe focalizzarsi sugli anni a venire con un diverso atteggiamento verso i tanti noti e irrisolti problemi del territorio. In futuro sopravviverà chi sarà in grado di gestire territori e aziende con capacità di “analisi-visione-programmazione strategica”. Fattori questi che, purtroppo, registriamo non essere tenuti nella massima considerazione in un territorio che pur vive, e ancora bene, per oltre l’80% di servizi turistici. A volte sembra che ci specchiamo troppo nel nostro splendido passato e non ci accorgiamo che il futuro è già l’oggi.


Certamente osservare i dati economici e il Pil al 2015 completamente in “stallo” dovrebbe quanto meno far sussultare il corpo dalla comoda sedia. Però ai più appare che non c’è molta ansia e preoccupazione, come non c’è determinazione per programmare un futuro di trasformazione. Occorre un’unità d’intenti fra i vari Comuni. La strada appena iniziata sul progetto del Comune Unico è una strategia eccellente ed è un’ottima base di partenza. Bisogna però dare un’accelerazione. Ci si augura che la classe politica si avvii anche verso un ricambio generazionale e che si apra ai pareri dei tecnici ed anche alla società civile. Ci si augura che le varie strutture associative di categoria abbiamo più interesse e disponibilità a “fare strategia” invece di gestire solo attività. Oggi si cresce lavorando e discutendo insieme, uniti in un”team di lavoro”. Con questi dati peninsulari così negativi che partono sin dal lontano 2005, e con l’impressione che ancora oggi non siano stati “ben metabolizzati” si avverte che senza una precisa strategia di cambiamento non si va da nessuna parte. Si regredisce ancora di più. Non bastano gli incrementi a due cifre su arrivi e su presenze turistiche quando i fatturati restano fermi o crescono poco, la crisi è stata scaricata sull’occupazione determinando meno ricchezza. Il commercio è in fase di stallo. Non appare esserci una visione d’insieme e i macro problemi delle città della penisola sono sempre gli stessi, e irrisolti da anni. E’ necessario fare “squadra” e fare “punto e a capo”. Oltre a risolvere il problema immediato del 2015, c’è da risolvere e decidere come dovrà essere la penisola sorrentina del 2020 e del 2030! Sembrano date assai lontane, ma credetemi sono date assi vicine. Bisogna fare un Mega Business Plan indicante la “rotta”, un mega piano con contenuti di sviluppo e miglioramento della qualità totale di vita, di strutture, di servizi. Bisogna anche puntare su innovazione e costruire infrastrutture che servono allo scopo. Il primo handicap che ha la penisola è la viabilità ed il caos del traffico. Mega autobus, trasporti con camion che pur servono alla vita delle città devono essere “trattati” in modo a parte. Il problema del traffico e della mobilità non è di facile soluzione con i soliti interventi “tampone”, ha bisogno di scelte innovative e audaci. Bisognerà forse predisporre un Piano Urbano del Traffico che insieme al potenziamento e al controllo del sistema dei trasporti pubblici urbani e intercomunali diano maggiore affidabilità. È fin troppo evidente quanto le città peninsulari si sono concentrate su sé stesse senza tenere in alcun conto la progettualità delle municipalità confinanti. È il momento di fare sistema con tutte le altre Amministrazioni, prefigurando uno scenario di sviluppo sinergico da conseguire attraverso il coordinamento degli interventi e la concentrazione dei finanziamenti. Dobbiamo tener conto della conformazione del territorio peninsulare, fatto di montagne e mare con strade stette e scavate nella roccia, quindi si dovranno necessariamente potenziare le “vie del mare” e le strutture ad essa connesse (ottimo il sistema ascensori in progress su Sorrento); si dovranno potenziare le “vie ferrate” e si realizzare una sorta di “metro bus” circolare cittadino a basso inquinamento. La nuova “infrastruttura trasporti”, infatti, dovrà essere adeguata alle esigenze di mobilità della città in modo tale che la distribuzione razionale delle fermate, la comoda accessibilità e il rapido collegamento disincentivino l’utilizzo del mezzo privato a vantaggio del mezzo pubblico. E’ necessario anche intervenire con un progetto importante individuando aree idonee ad accogliere il servizio pubblico, i bus turistici e le autolinee; Correale & Stazione non bastano, ci vogliono altri siti di “carico & scarico”turistico e mercantile. E’ necessario anche intervenire nel settore della logistica merci con un progetto che consenta il carico & scarico merci senza intralciare la quiete della nostra cittadina turistica. Ciò permetterà di conseguire, oltre che un decongestionamento del traffico, un miglioramento della qualità ambientale dell’intera città il tutto a vantaggio di qualità dell’aria, di un sistema viario più tranquillo e certamente andrà a vantaggio dell’economia in generale. Ad esempio a New York stanno elaborando un mega piano perché nel 2050 la città raggiungerà i dieci milioni di abitanti e già si stanno preoccupando di come dovrà essere la viabilità, di come dovranno essere le abitazioni e di tutto ciò che servirà. Quindi anche questo nostro territorio così vivace e attivo, ma nello stesso tempo così apparentemente addormentato, deve avere un immediato sussulto, fare sistema, avere una visione e programmare. I mali di ognuno sono mali di tutti. Bisogna ridefinire anche il target turistico-commerciale. Alle performance negative degli ultimi anni ha, in primo luogo, fortemente contribuito il progressivo disallineamento tra i sempre più veloci mutamenti della domanda internazionale e il quadro dell’offerta che il territorio ha espresso; si è andato avanti a due velocità diverse. La domanda del turismo d’oggi è molto più segmentata rispetto al passato e i “prodotti” turistici hanno visto aumentare il loro grado di differenziazione. Sorrento quale prodotto offre? Sorrento quale segmentazione d’offerta ha? Il mondo oggi richiede servizi, qualità, tecnologia, benessere e cura del territorio. I guru del turismo internazionale parlano di un totale cambiamento nei prossimi 20 anni, ci saranno da un lato l’individuazione di nuove nicchie esclusive e ci sarà l’evoluzione del lusso, dall’altro il boom del low cost. Le destinazioni per il loro futuro dovranno avere una segmentazione d’offerta, il “buttiamo dentro tutti e di tutto” che avviene oggi in futuro sparirà; è una certezza. Sorrento e penisola quale strada sceglieranno? Sorrento e penisola si sono posti il problema? A queste domande nessuno sa rispondere, ma solo perché non si è iniziato a ragionarci su; ecco l’importanza della “visione”. Quale che sia la direzione prevalente tra lusso e low cost o altro, in ogni caso, il minimo comune denominatore dovrà essere la personalizzazione dell’offerta turistica: il turista, a ogni livello, sarà sempre più esigente, chiederà tecnologia avanzata, attenzione personalizzata ed esperienze costruite su misura per i suoi gusti.

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