Crisi politica, settimana decisiva: non c’è nessun margine di manovra con i consiglieri «dissidenti»
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Vico Equense - Sembra un autentico paradosso
politico, anche se almeno
per il momento appare come
l’unica vera strada possibile
da dover percorrere per evitare
subito il commissariamento
del Comune di Vico Equense.
Un piano per mandare quindi
in fumo l’ipotesi che il sindaco
Gennaro Cinque sta valutando
da tempo: cioè decidere di
puntare alla terza ricandidatura
in caso di scioglimento
anticipato dell’amministrazione
entro la metà del mandato
(cioè novembre). L’opposizione,
qualora dovesse esserci
ancora qualche strappo in
maggioranza, sta sul serio pensando
di votare positivamente
il bilancio consuntivo 2012
messo a punto dalla coalizione
di centro-destra che, oramai, è
a pezzi e sembra avviata ai titoli
di coda.
La parola «fine» alla telenovela
amministrativa ci sarà in settimana
quando il presidente del
consiglio comunale, Maurizio
Cinque, convocherà i colleghi,
in aula, entro venerdì. Un
appuntamento fondamentale
nel corso del quale ci sarà una
svolta. In un senso o nell’altro,
si conoscerà l’esito definitivo
sul futuro dell’amministrazione
comunale dopo la seduta
rinviata due settimane fa per
l’improvvisa mancanza del
numero legale: tre consiglieri,
durante il consiglio comunale,
al momento di votare il rendiconto
finanziario già passato
positivamente al vaglio della
giunta municipale, si allontanarono
dall’aula consiliare costringendo
il presidente Cinque
a salutarli con un «arrivederci»
al futuro dibattimento. Chissà
che venerdì non possa esserci
l’ennesimo rinvio della serie.
I segnali, in questo momento,
vanno in tal senso anche
perché nella riunione dei capigruppo
svoltasi alcune sere
fa, nessuno dei «discepoli» del
primo cittadino ha rispettato
l’appuntamento. Disertato in
tronco, così come già avvenuto
in consiglio. Lo stesso Cinque,
d’altronde, non si presenta in
aula da tempo.
Ha seguito dal
vivo il consiglio comunale della
beffa, quello in cui si è consumata
la battaglia interna alla
maggioranza e che ha portato
all’elezione dell’esponente
della lista civica «Colline Vicane
», Maurizio Cinque, nuovo
presidente dell’assise cittadina
che ha preso il posto del dimissionario
Matteo De Simone.
Per quella carica, il primo cittadino
Gennaro Cinque sostenne
la candidatura del consigliere
del Pdl, Andrea Buonocore,
bruciato dai franchi tiratori
dell’esecutivo di centro-destra
e messo in un angolo grazie
ai voti dell’opposizione e dei
«dissidenti» della maggioranza,
compatti a sposare la linea
di Maurizio Cinque a cui il
sindaco ha chiesto di dimettersi
come unica soluzione alla
crisi politica. L’opposizione,
oggi, non intende dare sponde
al primo cittadino, lo vuole
«costringere» a prendersi le
responsabilità e a continuare
a governare evitando «giochini
», così come ha spiegato in una lettera aperta il capogruppo
della lista «In Movimento
per Vico», l’avvocato Aldo Starace.
Il discorso è chiaro: in caso
di scioglimento anticipato, il
sindaco Cinque punterà direttamente
al tris. E l’ha fatto
capire chiaramente quando in
una nota, alcune settimane fa,
disse che senza una maggioranza era necessario tornare al
voto: «I miei avversari politici
hanno paura perché sanno che
li potrei battere di nuovo» fu
la bordata del sindaco di Vico
Equense girata ai consiglieri comunali
di opposizione. Sull’atteggiamento
da assumere in
consiglio comunale, nel corso
delle prossime ore, è probabile
che ci sarà un summit interno
alla minoranza in cui dovrà essere
stabilita la linea d’azione.
L’ipotesi di votare positivamente
il bilancio consuntivo è
in piedi e non è detto che il sì
allo strumento economico possa
arrivare fin da subito, appena
verranno aperti i lavori. Si
attende per domani mattina la
comunicazione di rito del presidente
dell’assise cittadina,
Maurizio Cinque, che dovrà
redigere l’ordine del giorno.
Senza dimenticare il colpo di
scena di questa settimana: ovvero
la decisione del sindaco
di richiamare in fretta i propri
assessori, che optarono per le
dimissioni su «impulso» del
primo cittadino dopo l’elezione
a presidente del consiglio di
Maurizio Cinque. Per molti si
tratta di un segnale di rottura
con il fronte degli avversari,
con una trattativa per recuperare
alleati e stipulare intese
con il gruppo dei dissidenti
saltata sul più bello. Le indiscrezioni
sono molto precise,
a maggior ragione dopo l’incontro
avvenuto fra il sindaco
Cinque e i tre consiglieri «dissidenti
».
O meglio, consiglieri epurati,
ricordando la cacciata in diretta,
in consiglio comunale: il
primo cittadino mise alla porta
Lora Cristallo, Maurizio Cinque
e Andrea Balestrieri.
1 commento:
Noooooooooo, vichequè, Ti prego dimmi che non è così..!
poco egregissime del mio omonimo Consigliere:
“L’opposizione, qualora dovesse esserci ancora qualche strappo in maggioranza, sta sul serio pensando di votare positivamente il bilancio consuntivo 2012 “
MA DAI, COSÌ LA SI VINCE A TAVOLINO…
Ma veramente fanno??!
Vedete, allora, che la colpa non è mia se scrivo stonza bip te, SONO LORO CHE ME LE FANNO SCRIVERE…
Veramente mi divertirei a divulgare il nome di Vico a tutt’Italia:
UDITE UDITE, inizierei…
Sapete cosa accade solo a Vico Equense, nell’hinterland napoletano??!
Ebbene sì, se non lo sapete, ve lo dico io: c’è un opposizione che in tutto l’arco del Suo mandato non ha fatto altro che criticare, spergiurare e denunciare un’assurdo (SECONDO LA LORO PERSONALISSIMA OPINIONE), modo di gestire dei soldi pubblici e adesso??!
E adesso??!
E adesso che fanno??!
Adesso per fini squisitamente egoistici e pusillanimi, avendo il fondato e sicuro timore che il Sindaco Gennaro 5 Telearredo detto Capicchione possa ricandidarsi (e rimetterLi a figurelle come e sicuramente più dell’ultima volta), LORO CHE FANNO??! VOTANO IL BILANCIO CUI SI SONO SEMPRE OPPOSTI E DENUNCIATO…
Naaaaaaaaaaa
Naaaaaaaaa, Ti prego vichequè, parla con Loro, digli che non possono arrivare a tanto (anche se si stanno impegnando, aggiungo io), digli che non possono essere così..,
digli, che per colpa Loro, noi rischieremmo di trovare il nome di Vico Equense in tutte le barzellette di politica per i prossimi 2-300 annetti.
Tanto dovevo per evitare che mi si faccia vincere a tavolino
raffaele starace
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