Vico Equense - Gennaro Cinque ci riprova. Ma l’ipotesi dello scioglimento anticipato dell’ente municipale di via Filangieri non è ancora sfumata del tutto. Anche se il bilancio consuntivo 2012, alla fine, è passato dopo un tira e molla lungo un mese e tante diatribe interne alla maggioranza. A quanto pare, Cinque ha ripreso a dialogare con i tre consiglieri comunali «dissidenti », quelli che a dicembre mandò via dalla propria squadra di governo perché - a detta del leader del Pdl - non seguirono le direttive impartite dai vertici dell’esecutivo: si tratta di Lora Cristallo, Maurizio Cinque (presidente del consiglio comunale) e Andrea Balestrieri. Tre esponenti dell’amministrazione di Vico Equense che, alla fine, hanno comunque detto sì allo strumento economico finanziario. Un’apertura politica abbastanza rilevante, che Cinque ha saputo cogliere nonostante le polemiche e gli attacchi. Soprattutto in una fase amministrativa a dir poco complicata: basti pensare a ciò che fece trapelare in consiglio comunale il gruppo del Pdl. «C’è necessità di fare chiarezza al più presto sul futuro». Un messaggio inequivocabile per blindare la maggioranza con un eventuale rientro alla base dei tre consiglieri comunali messi all’angolo. In tal senso, il sindaco Cinque - secondo le ultime indiscrezioni - si è incontrato proprio con i «dissidenti».
Un’altra volta. Il primo faccia a faccia risale a due settimane fa, alla vigilia della seduta di consiglio comunale in cui sbarcò in sala consiliare proprio il bilancio consuntivo 2012. Sul tavolo, oggi come allora, è rimasta proprio l’ipotesi di un rientro in maggioranza dei tre consiglieri. L’unica condizione posta dal primo cittadino riguarda la posizione di Maurizio Cinque, il presidente del consiglio comunale eletto con i voti dell’opposizione beffando in extremis Andrea Buonocore del Pdl, fedelissimo del sindaco che intendeva piazzarlo alla guida dell’assise cittadina per succedere al dimissionario Matteo De Simone, già assessore nel corso del primo mandato di Cinque. Il sindaco vuole le dimissioni di un presidente dell’assise cittadina eletto contro la sua volontà politica, in cambio - per i dissidenti - ci sarebbe un immediato riassetto della giunta municipale. Gli assessori, dunque, potrebbero perdere il posto dopo le dimissioni - richieste espressamente proprio da Cinque - dopo il consiglio comunale beffa. In tal caso, addirittura, qualcuno azzarda che se Maurizio Cinque dovesse decidere di dimettersi favorendo l’elezione di un fidato consigliere della maggioranza, a quel punto, nell’esecutivo, potrebbe essere liberato un posto per uno dei consiglieri epurati. Molto dipenderà da cosa salterà fuori nel corso dei prossimi giorni. E da quello che stabilirà il sindaco. Che non ha ancora ricevuto una risposta precisa dai consiglieri dissidenti. E l’opposizione è pronta a sfidare l’esecutivo di centrodestra. (Fonte: Sal.Da. da Metropolis)
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