Vertice tra i dirigenti: «Le critiche? Qui sfiorato il 20 per cento, meglio che altrove
Fonte: Carlo Porcaro da Il Mattino
Forti del 20 per cento ottenuto (al Senato) alle Politiche, i dirigenti campani di Forza Italia chiederanno al leader Silvio Berlusconi di poter contare di più a Roma. È questa la richiesta emersa dalla riunione svoltasi ieri pomeriggio nella sede del partito tra vertici locali, eletti e non eletti. «Non tanto una rappresentanza personalistica, ma in tutti i luoghi delle scelte dovranno esserci anche esponenti della nostra classe dirigente per occuparsi di temi cruciali come abbattimenti, Rca auto, problemi della scuola: sono istanze che vogliamo condividere con i vertici nazionali», ha chiarito in merito Paolo Russo, coordinatore Grande Napoli. La seconda novità è l'allargamento degli organismi dirigenti anche con facce nuove esterne a Forza Italia: il primo a parlare di ristrutturazione del partito è stato lo stesso coordinatore regionale Domenico De Siano. La terza, più operativa ma decisamente strategica in vista delle Europee dell'anno prossimo e soprattutto delle Regionali del 2020, è intensificare la presenza sui social come strumento di lotta in primis con i grillini da sempre abilissimi sul web. Insomma, gli azzurri si ritengono soddisfatti del risultato ottenuto, ma consapevoli del boom a Cinquestelle sono già pronti a ripartire e riorganizzarsi. A quanto si apprende, Berlusconi in persona ieri ha chiamato due volte De Siano per congratularsi del buon esito del voto in Campania dove la marea grillina ha travolto tutti o quasi. Aria di entusiasmo, infatti, ieri nell'incontro con tutti i candidati nella sede del partito anche se mancavano «per assenza giustificata» due big come Flora Beneduce e Severino Nappi, rammaricati per essere stati bocciati nei collegi uninominali in cui correvano. De Siano ha ringraziato tutti per «il grande impegno speso» e poi ha tracciato l'analisi del voto evidenziando «il totale abbandono del Pd che non ha retto, mentre dove c'è stato un equilibrio di sistema il centrodestra se l'è giocata con i Cinquestelle».
Ora, è convinzione di tutti, Forza Italia Campania necessita di ramificazione e rinnovamento. La linea dell'asse De Siano-Cesaro-Carfagna, che hanno deciso la composizione delle liste, è risultata vincente per cui da lì Berlusconi ripartirà. La posizione di De Siano, quindi, non è messa in discussione ma ciò non toglie che i primi a voler dare una scossa sono i maggiorenti locali in collegamento continuo con Arcore dove il rapporto con Francesca Pascale è ottimo. Escluso all'ultimo momento Claudio Lotito, è entrato invece un fedelissimo dei Cesaro come Vincenzo Carbone, sindaco di Palma Campania. Presto per dipingere i nuovi scenari interni a Forza Italia. Molto dipenderà com'è ovvio dalla nascita e dal colore del prossimo governo. «In queste settimane abbiamo girato la Campania in lungo e in largo macinando centinaia di chilometri, abbiamo trascorso le nostre giornate insieme a tantissime persone che, con il loro affetto ed il loro entusiasmo, ci hanno dimostrato quanta fiducia hanno nei nostri confronti. Con il nostro 20% di consensi consegniamo orgogliosamente al presidente Berlusconi una tra le regioni più azzurre d'Italia. Questo risultato, il sempre più forte radicamento sul territorio, ci consentirà di rilanciare il nostro impegno in Campania, per la Campania, per la tutela dei diritti dei nostri cittadini. Adesso rimbocchiamoci le maniche, abbiamo tanto lavoro da fare», il commento su Facebook di Armando Cesaro, capogruppo m Consiglio regionale. Russo ha guardato già oltre: «È cambiato lo schema, non ci sono più centrodestra e centrosinistra: ci sono i ribellisti e i riformisti, noi ci iscriviamo a questa ampia area dei riformisti liberali che in questo momento sembra minoritario perché travolto dallo tsunami. Ma noi abbiamo avuto una delle migliori performance nazionali grazie ad una classe dirigente preparata, soprattutto abbiamo contatto diretto con la gente: riteniamo che questa ondata grillina possa essere effìmera se proviamo a rispondere ai problemi del Mezzogiorno». A maggio ci sono le Comunali, chiamati al voto in primis Torre del Greco, Castellammare di Stabia, Quarto e Ottaviano. Tra un anno le Europee, ma il percorso al momento più ostico da costruire è quello delle Regionali. «Allarghiamo il campo dei riformisti, il segnale arrivato è stato violento: ci ha lasciato in piedi ma lo cogliamo in positivo e quindi rinnoveremo», la ricetta dello stesso Russo.
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