sabato 2 aprile 2016

Al convegno “Laudato Sii per i nostri monti” intervento polemico del Sindaco di Vico Equense a difesa degli agricoltori

Botta e risposta tra il Sindaco Migliaccio e il Consigliere Regionale Alfonso Longobardi. Migliaccio: “Consigliere Longobardi, hai accettato una grande sfida, e qui si vedrà la “tua nobilitate”” 

Vico Equense - Il convegno “Laudato Sii per i nostri monti” tenutosi ieri alla Santissima Trinità e Paradiso per iniziativa della Pro Loco di Vico Equense, ha avuto il merito di aprire il confronto tra il Sindaco di Vico Equense, Benedetto Migliaccio, strenuo sostenitore del “Paesaggio rurale sublime mediterraneo”, e il Consigliere Regionale Alfonso Longobardi, membro della Commissione per le politiche agricole. Il Sindaco Migliaccio, naturalmente, non si è lasciato sfuggire l’occasione di polemica, accusando apertamente la Regione Campania di dirottare i finanziamenti in agricoltura a favore dei territori di Salerno, Avellino e Benevento, penalizzando e punendo i paesaggi e le aziende della Costa. Il Consigliere Regionale Longobardi ha reagito vivamente, invitando il Sindaco a un confronto sul tema in Regione e affermando pubblicamente che la politica regionale sarebbe cambiata, e che le aziende agricole dei nostri territori saranno affiancate da una debita e dovuta assistenza finanziaria. Nel frattempo però il Sindaco Migliaccio ci ha fatto avere un documento specifico, redatto dal dottor Raffaele Starace, che dimostra l’opposto, e come e perché i Criteri Regionali del nuovo PSR che presidiano l’accesso ai finanziamenti escludano matematicamente e con certezza assoluta le aziende agricole della zona costiera dall’accesso ai Fondi Regionali. A questo punto, ci sarà il confronto? E quali saranno i risultati? Il Sindaco Migliaccio chiederà ovviamente che al tavolo siedano anche gli altri Sindaci della Costiera, in primis Massa Lubrense e Sorrento, per reclamare la riforma del sistema di accesso ai Finanziamenti Agricolo del PSR, ricordando che la difesa del “paesaggio sublime mediterraneo” non può essere più affidata ai pochi eroi che, per tradizione familiare e amore, con sacrificio personale e rifondendoci di tasca propria, continuano a tenere magistralmente gli agrumeti, le orangerie, le limonaie, i castagneti, i noceti. Nulla da obiettare alle economie assistite delle zone interne, di Avellino, Benevento e Salerno, ma chi deve difendere i paesaggi mediterranei delle nostre zone costiere, famosi nel mondo e vanto dell’ intera Italia e non solo della Regione Campania, se la Politica Regionale dirotta sempre verso altre zone i sostegni finanziari, e preclude l’ accesso alle zone costiere?

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