IL CASO
di Fiorangela d'Amora - Il Mattino
Superamento dei tetti di spesa, bambini autistici senza cure. I piccoli pazienti dell'Asl Napoli 3 Sud tagliati fuori dai centri di riabilitazione per la carenza di fondi, una vicenda che ogni anno si ripete e stavolta si anticipa addirittura in primavera. La denuncia arriva dalle famiglie dei bambini affetti da spettro autistico che si sentono messi da parte: «I nostri figli sono discriminati due volte. La prima perché sono parte di un Asl che a differenza delle altre aziende sanitarie non mette fondi per le loro cure - spiega papà Giuseppe - e poi perché nei centri dove seguiamo le terapie non vengono rinnovati i percorsi per i bambini autistici ma solo a chi è affetto da altre patologie». In particolare alla NapoliSanit di Ottaviano il centro più grande della provincia di Napoli, come raccontano i genitori dei piccoli pazienti, i primi ad essere tagliati saranno i bambini affetti da autismo, mentre verranno rinnovati i percorsi per altre patologie. «Tra aprile e maggio - prosegue Giuseppe - i servizi in scadenza non verranno rinnovati mentre per altri non sarà così.
Questo succede perché l'Asl e la Regione disattendono gli accordi. Niente di quanto si era deciso ad ottobre del 2023 è stato mantenuto, ed ora ancor prima di arrivare a fine anno i centri sono senza fondi, non sono stati pagati e sono costretti a tagliare».
IL SIT-IN
Insomma la coperta per chi ha bisogno di terapie continue si fa sempre più corta, dieci giorni fa una delegazione di genitori era sotto palazzo Santa Lucia per chiedere ai dirigenti regionali di sbloccare i fondi. Ci sono tornati venerdì scorso per un altro sit in e l'ennesimo incontro, ma spesso alle parole non seguono i fatti. «Non ci sono fondi aggiuntivi per noi - commenta Giuseppe - chi nasce nella Napoli 3 è sfortunato perché queste cose accadono solo qui. Nelle altre aziende sanitarie come Salerno, Benevento, Avellino non si assiste a tutto questo. Siamo fermi ad un unico progetto che fu messo in campo nel 2022 con la stima di 1 milione e 300 mila euro e nemmeno questo accordo è stato rispettato». Lo sconforto per le famiglie è tanto, alla NapoliSanit sono decine i bambini che arrivano dalla provincia di Napoli, dall'area stabiese, monti Lattari, area vesuviana. «I nostri figli non guariscono - conclude Giuseppe - l'autismo non è riabilitativo ed è necessaria la continuità terapeutica, invece nonostante la gravità della nostra condizione siamo sempre qui a lottare per i loro diritti». Sono circa 100 i bambini già senza cure che non hanno ricevuto la proroga o il rinnovo per aprile e succederà lo stesso a maggio, interrompere una quotidianità essenziale per i piccoli affetti da spettro autistico è un aspetto molto grave per le famiglie che avrebbero diritto a molte più ore di assistenza e terapia e che non si vedono garantite nemmeno quelle essenziali. Il prossimo passo sarà una lettera dei genitori al Prefetto di Napoli perché le interlocuzioni fino ad oggi non hanno sbloccato la situazione. Andremo avanti - spiega Anna, mamma di una bimba autistica - fermare le loro terapie è come abbandonarli del tutto a loro stessi, come genitori non posso assistere a tutto questo senza aver fatto tutto il possibile per la mia bambina».
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