di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Sorrento - I dati relativi ad arrivi e presenze continuano a crescere a ritmi da capogiro tanto che sono sempre più coloro che decidono di lanciarsi nell'avventura del turismo. E per quanto riguarda Sorrento e dintorni l'impatto è addirittura devastante. Nell'arco di 12 mesi il numero delle strutture ricettive è aumentato di oltre mille unità, passando da poco più di 2.100 a oltre 3.200. Ma andiamo per ordine. Il 2019 è stato l'anno record per l'incoming a livello nazionale ed anche per la Costiera dove le presenze si sono attestate intorno ai 2,7 milioni. Poi è arrivata la pandemia che ha quasi completamente azzerato gli arrivi. Dal 2021 la lenta ripresa culminata l'anno successivo in un forte incremento dei flussi tornati in linea con quelli del pre Covid-19. Il picco è poi stato raggiunto nel 2023 con tutti i primati ritoccati verso l'alto. Per farsi un'idea basta prendere in considerazione le rilevazioni relative all'imposta di soggiorno. Nel periodo in cui viene riscosso il balzello, vale da dire dal 1° aprile al 31 ottobre, in hotel e attività extralberghiere della città di Sorrento hanno soggiornato 2,5 milioni persone con un'età di almeno 18 anni (quelli al di sotto sono esentati dal pagamento).
TASSA SOGGIORNO
Flussi che hanno portato nelle casse dell'ente quasi sette milioni di euro. Se si allarga il discorso all'arco dell'intera annualità ed escludendo le esenzioni è facile immaginare che sia stata superata la soglia di tre milioni di presenze. E quest'anno, con la stagione appena iniziata, dovrebbe attestarsi più o meno su livelli simili. Con una tale mole di turisti in arrivo è quindi chiaro perché inserirsi nel settore faccia gola a tanti. E così singoli vani, bilocali, case unifamiliari, ville, appartamenti si trasformano in bad and breakfast, affittacamere e case vacanza. Strutture extralberghiere che aumentano in misura esponenziale. Come accennato nell'arco dell'ultimo anno in tutto il territorio della penisola sorrentina, da Vico Equense a Massa Lubrense sono cresciute del 50%. Come è facile immaginare è Sorrento la località che vede i numeri schizzare verso l'alto. Come riporta il sito della Regione Campania in 12 mesi le attività ricettive sono passate da 1.082 a 1.471. Ma nei Comuni limitrofi la situazione non è poi tanto diversa, anzi in alcuni casi l'aumento in termini percentuali è ancora maggiore. A Massa Lubrense, ad esempio, sono passate da 355 a 709. In sostanza sono raddoppiate. Lo stesso è accaduto a Meta dove da 86 sono diventate 162. Più contenuti ma sempre importanti gli incrementi registrati nelle altre località della Costiera. A Vico Equense nell'arco di 12 mesi sono stati aperti 132 nuovi esercizi passando da 316 a 448. A Piano di Sorrento le 129 licenze di un anno fa sono diventate le 184 attuali. A Sant'Agnello il balzo è stato da 188 a 253. E così il totale del comprensorio passa da 2.156 a 3.227. Senza dimenticare che solo di recente è stata introdotta una forma di regolamentazione per gli affitti brevi che quindi non rientrano nelle rilevazioni. Dati che sono legati al boom del comparto dell'accoglienza. Ma fin quando potrà durare? Gli addetti ai lavori pensano che il settore risenta ancora dell'onda lunga della ripresa post pandemia che ha spinto milioni di persone costrette a rimanere confinate entro i confini nazionali, a mettersi in viaggio. Addirittura c'è chi parla di «mercato drogato». Ciò significa che nei prossimi anni ci si dovrà attendere un ridimensionamento.
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