I CONTROLLI
di Massimiliano D'Esposito - Il Mattino
Penisola sorrentina - Una cosa è certa: il meteo di questi ultimi giorni più che invitare ad indossare i costumi da bagno spinge a tirare fuori dagli armadi i maglioni. Gli esperti, però, assicurano che questo colpo di coda dell'inverno non è destinato a durare ancora a lungo. In attesa che ciò accada è il caso di verificare l'idoneità ai tuffi dei tratti di mare dove vogliamo fare i bagni. Proprio in questo periodo Arpac sta eseguendo i primi rilievi della stagione e quasi tutte le acque che bagnano il litorale sono giudicate di qualità «eccellente». Ma non mancano alcune criticità.
L'ARPAC
A Sant'Agnello, ad esempio, è già scattato il primo divieto di balneazione dell'anno. Ad imporlo è stato il sindaco Antonino Coppola con una propria ordinanza emanata l'altro giorno dopo l'arrivo dei risultati delle analisi eseguite presso i laboratori dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale sui campioni prelevati a Marina di Cassano nel tratto indicato come "Spiaggia di Sant'Agnello" dai quali emerge lo sforamento dei limiti di legge per quanto riguarda il batterio degli enterococchi intestinali (a quota 254 unità per 100 ml di acqua su un massimo di 200).
Appena entro la tolleranza l'escherichia coli (453 su 500). E così l'Arpac ha giudicato questo tratto di costa non adatto ai tuffi ed il primo cittadino ha firmato il provvedimento con il quale dispone «il divieto temporaneo di balneazione nell'area di Marina di Cassano di questo Comune». Stop ai bagni che potrà essere revocato dopo i nuovi test. Più complessa la situazione per Punta San Francesco, ancora a Sant'Agnello. Qui l'Arpac ha giudicato il mare di qualità «scarsa» tenendo conto dei test eseguiti nei 4 anni precedenti. «Per ciascuna acqua di balneazione classificata "scarsa" - spiegano dall'Agenzia - ai sensi del D. lgs. 116/08, le amministrazioni comunali dovranno adottare, ad apertura della stagione balneare, adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l'esposizione dei bagnanti all'inquinamento». Inoltre i Comuni sono chiamati «ad individuare le cause e le ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo "sufficiente" attraverso interventi utili ad impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento». Pertanto niente bagni anche a Punta San Francesco.
META
Spostandosi poi a Meta si trova un altro tratto di litorale dove non è il caso di tuffarsi in acqua: la spiaggia del Purgatorio. In questo caso, però, Arpac si limita a «sconsigliare» la balneazione poiché sui due campionamenti eseguiti domenica scorsa a distanza di pochi minuti si rileva solo un lieve sforamento del parametro relativo agli enterococchi intestinali (a 207, appena oltre il limite). In questo caso non è necessario imporre il divieto di balneazione.
Sempre restando in tema di mare e di bagni a Sorrento la giunta del sindaco Massimo Coppola ha stabilito di «riservare, per la stagione balneare 2024, la spiaggia pubblica di San Francesco, alla fruizione esclusiva e gratuita dei residenti nel Comune» e l'adiacente solarium all'utilizzo esclusivo da parte dei residenti «di età non inferiore a 65 anni, in quanto compresi in età anziana, con ogni connessa esigenza personale ed afferente alla salute». La manutenzione dell'arenile e della struttura in legno oltre che dei bagni annessi è a carico del consorzio degli operatori balneari della Sorrento Mare srl che si fanno carico anche dei servizi di salvataggio, pronto soccorso, pulizia e controllo, nonché dell'apertura e chiusura delle aree demaniali. Sempre a Sorrento l'esecutivo ha anche stabilito le tariffe massime giornaliere per il noleggio delle attrezzature da mare da parte dei concessionari delle spiagge pubbliche. Per i residenti sdraio 4 euro, lettino 5 euro così come l'ombrellone. Per i non sorrentini i costi raddoppiano.
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