venerdì 1 gennaio 2010
Il Presepe di Seiano
Vico Equense - Inserito in ogni itinerario turistico-religioso del periodo natalizio, il Presepe artistico di Seiano costituisce, insieme con la triennale Processione in costume del Venerdì Santo, l'orgoglio della piccola comunità che lo partorisce e l'oggetto dell'ammirazione delle migliaia di visitatori che immancabilmente registra. Risale al 1968, nel generale clima di rivalutazione delle tradizioni, l'idea di un gruppetto di (allora) giovani appassionati, tesa da un lato a rendere stabile un appuntamento saltuario ed affidato ad addobbatori-scenografi esterni; dall'altro a conferire lustro al Presepe, in virtù di un piano di riqualificazione del patrimonio, dell'area e delle capacità umane peraltro evidenti fin dall'inizio. Fu per questo che, nel 1970, quel popoli di statuine, già allocato nella Cappella di San Vincenzo o in quella del Crocefisso nella originalissima Parrocchiale di San Marco, fu trasferito nei locali sottostanti l'adiacente Congrega, luogo che il gergo popolare indica come "Terrasanta": un sito dunque autonomo, più ampio e soprattutto meglio gestibile e fruibile. Dal 1979, poi, si passa all'attuale ubicazione nella cripta della Parrocchia, dopo un laborioso e paziente intervento di recupero degli ambienti vetusti e fatiscenti. Dal 1968 ad oggi, il Presepe è rimasto chiuso soltanto due volte: nel 1980, a causa del terremoto, e nel 1988, per lavori strutturali resi indifferibili dal dilatato numero numero di visitatori. Per completare la cronaca, va ricordato il furto perpetrato nella notte tra il 5 e il 6 gennaio 1990: più della metà delle preziosissime statuine razziate da autentici professionisti. Nel corso degli anni il Presepe ha visto un continuo miglioramento che ha riguardato tutte le componenti: la rudimentale cartapesta sostituita da legno e sughero; l'area ormai angusta diventata una superficie di oltre 250 mq.; il dilettantismo organizzativo trasformato in efficiente Associazione degli Amici del Presepe di Seiano, i cui capi storici si preoccupano di trasmettere passione e competenza ad elementi giovani, perchè la tradizione abbia sempre un futuro. Anche la collezione di statuine si è arricchita, nonostante il furto del 1990, anzi: con notevole sforzo la dotazione è stata ripristinata ed accresciuta, con pregevoli pezzi dei migliori "pastorari" napoletani, in primis il maestro Luigi Signori di Milano, autore di capolavori in stile rigidamente settecentesco sia per sculture sia per i costumi che le rivestono.
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