martedì 3 settembre 2013

Intervista al Sindaco di Piano di Sorrento, Giovanni Ruggiero

Piano di Sorrento - Sindaco, il Comitato civico “Villa Fondi Bene Comune” l’ha formalmente invitata alla riunione del 9 settembre. Accoglierà la convocazione? Sì, certo. Se c’è una cosa che credo abbia contraddistinto il mio mandato è che non mi sono mai tirato indietro al confronto, chiunque me l’abbia chiesto. Tanti hanno già parlato con me privatamente chiedendo un confronto sull’argomento e la mia disponibilità rimane immutata anche in quest’occasione di incontro pubblico per la quale avevo già espresso la mia intenzione a fine luglio. Qual è la sua opinione in merito al movimento popolare che si sta creando a Piano di Sorrento? Questo movimento fa sicuramente bene a Piano di Sorrento ed è la prova - se ancora ce ne fosse bisogno - che questa Città è ricca di iniziative, crocevia di idee, di proposte, di laboratori. Ho sempre detto in più occasioni che la forza di Piano di Sorrento sono le associazioni, a tutti i livelli, e io sono orgoglioso di rappresentare un territorio che ha questa forza. Non posso negare che alcuni toni adottati dal Comitato civico mi hanno lasciato perplesso, ma mi rendo conto che nascono dal variegato mondo e dalle diversificate posizioni interne. Qualcuno probabilmente si pone in maniera pregiudizievole, qualcun altro invece no. Antonino De Angelis, Presidente del Centro Studi e ricerche F.M. Crawford, per esempio, mi ha scritto una lettera dai contenuti importanti: ha esposto cosa pensa di Villa Fondi riconoscendo all’Amministrazione di averla fatta diventare un centro di attività culturale e di aggregazione sociale. Se queste sono le premesse, possiamo pensare di essere in buone mani in questo dibattito. Da parte mia sono pronto a qualsiasi tipo di confronto senza limiti di sorta con la consapevolezza che per arrivare ad una proposta positiva su Villa Fondi bisogna farlo insieme. Sono molto sereno e per certi versi anche contento che ci sia questo fermento perché sono certo che dalla decisione che prenderemo, qualsiasi essa sia, Villa Fondi non sarà più come prima. E in meglio.
 
Come intende procedere l’Amministrazione in merito alle sollecitazioni del Comitato a cercare nuove soluzioni per la gestione di Villa Fondi? Come Amministrazione abbiamo il dovere di ascoltare le voci che arrivano dalla città e dalle associazioni in particolare in questo caso. È nostro dovere dare valore alle volontà dei cittadini, senza dimenticare che abbiamo anche il compito di trovare la soluzione migliore per una nuova gestione di Villa Fondi che tenga presente del momento particolare che viviamo nel nostro Paese e di alcuni punti imprescindibili. Per questo motivo ci poniamo in una dimensione di ascolto attento. Questo sarà l’atteggiamento della maggioranza, ma siamo certi che farà altrettanto la minoranza che ha a cuore, come tutto il Consiglio comunale, ciò che riguarda la vita amministrativa e il bene di quello che viene definito - e a ragione - il “gioiello di famiglia” di Piano di Sorrento. Il Comitato sta coinvolgendo anche coloro che sono stati ospiti a Villa Fondi per una dichiarazione pro movimento civico. Se oggi tante personalità, illustri e non, possono dire la loro in merito è anche grazie ad un’Amministrazione che, attraverso contributi economici, disponibilità di sale, strutture, personale, coordinamento degli eventi e sinergia con le associazioni, ha permesso loro di conoscere Villa Fondi all’interno di eventi, per il pubblico, gratuiti. Esattamente in cosa consiste il project financing su Villa Fondi? Credo sia chiaro a tutti - e se non dovesse esserlo è bene chiarirlo - che il project financing è una proposta che può partire sia dal pubblico che dal privato. Il Comune non si sceglie il privato né ci sono accordi sottobanco, ma il proponente avanza una proposta di gestione che verrà vagliata dall’Amministrazione e dal Consiglio Comunale. Non è né il Sindaco né la sola maggioranza, ma tutto il Consiglio comunale a scegliere tenendo presente il parere di tutti. Scenderemo nei particolari durante la riunione con il Comitato civico, ma ho avuto modo di notare in questi giorni che la proposta è stata vagliata solo per certi aspetti e solo in maniera superficiale. In ogni caso è importante sottolineare che tutta la proposta è sensibile a cambiamenti, anche sostanziali. Tra la proposta e l’eventuale approvazione da parte del Consiglio comunale non dimentichiamo che c’è una fase di negoziazione che ha l’obiettivo di mettere insieme le esigenze pubbliche e quelle private. Quale crede siano i presupposti fondamentali su cui una proposta sulla gestione di Villa Fondi si debba basare per essere considerata valida e adatta alle esigenze? Premettendo che i Comuni, tutti, stanno attraversando un periodo difficile e che, inoltre, siamo alle porte del bilancio preventivo da approvare, credo che il primo passo da fare sia ragionare concretamente sui numeri, ferma restando la volontà di preservare il valore culturale, affettivo e storico di Villa Fondi per tutti i carottesi e non solo. Un primo focus va fatto sul personale addetto a Villa Fondi. Chiunque voglia approfondire e preparare una proposta su Villa Fondi deve necessariamente fare i conti su questo aspetto. Un altro aspetto che dovrà essere valutato attentamente è il capitolo della manutenzione ordinaria: il vero investimento non riguarda solo le spese di acqua, luce e verde ma il mantenimento del complesso nella sua interezza. L’investimento del Comune di un milione di euro per il restyling è dovuto anche al fatto che non c’e stata mai - ripeto mai - una manutenzione ordinaria della Villa, sopratutto per mancanza di fondi da parte delle Amministrazioni degli ultimi vent’anni. È da sottolineare, inoltre, che Villa Fondi quando è stata inaugurata presentava già qualche “peccato originale”: riserve da parte della ditta costruttrice per circa 5 miliardi di vecchie lire, un impianto di condizionamento d’aria mai funzionante, una sala regia e traduzione simultanea mai funzionante, servizi igienici esterni e interni insufficienti. I lavori che sono stati previsti da questa Amministrazione andranno a colmare le lacune strutturali che abbiamo ereditato. Esempio su tutti: il bar serra a Villa fondi manca di servizi igienici e spogliatoi per il personale. Avrebbe mai avuto il permesso dell’Asl? I proventi dovuti ai matrimoni che si celebrano a Villa Fondi per cosa vengono utilizzati? Vengono impiegati nel Settore della produttività del Comune e per coprire parte delle spese legate ai dipendenti comunali . Di certo non sono sufficienti per far fronte a tutte le esigenze legate alla struttura. A proposito del Museo Georges Vallet sito a Villa Fondi si parla di “relegazione in soffitta”, sarà così? Dobbiamo dirci la verità: il museo poteva essere una grande occasione per Piano di Sorrento. Fino ad ora, però, è stata un’occasione mancata e non per responsabilità nostra perché nella convenzione tra Comune e Soprintendenza c’erano impegni chiari da parte di quest’ultima. Doveva diventare il primo museo della Campania e così non è stato. Sotto questo punto di vista Villa Fondi e il suo museo sono stati una promessa mancata. Non è mio intento assegnare responsabilità, stiamo parlando in un momento di crisi generale che impedisce investimenti anche a siti di importanza mondiale (vedi Pompei), ma è chiaro che non c’è mai stato un salto di qualità per il Georges Vallet. Il museo non verrà “relegato” ai piani superiori dell’edificio, forse assumerà molto più semplicemente la sua dimensione reale. Magari ci fossero nuovi investimenti, nuove possibilità… Nel caso non ci tireremo indietro ma, per ora, basti pensare che tutti gli eventi riguardanti il Museo sono stati realizzati o con interventi dei privati o con risorse del Comune. Aggiungo anche: i cittadini di Piano di Sorrento potrebbero visitare gratis il museo, ma quanti di loro ci sono mai andati? Fortunatamente abbiamo le scuole che si preoccupano di portare lì i nostri figli, altrimenti sarebbe anche per i cittadini di Piano di Sorrento un museo sconosciuto. E affido anche un sogno: come mi piacerebbe un museo sul mare… Cosa pensa delle proposte di gestione che si stanno ipotizzando in queste ultime settimane? Sono più di vent’anni, con il susseguirsi delle varie Amministrazioni, che se ne parla e ho sentito tante ipotesi su Villa Fondi: è stato tentato in passato un affidamento ai privati che è fallito miseramente, storia da cui noi dobbiamo quindi fare tesoro; la Giunta Iaccarino ha valutato più volte l’ipotesi di mettere al bando la gestione di Villa Fondi e proprio in quegli anni ci fu un Consigliere comunale (oggi non più in Consiglio) che propose di farne un casinò… In questi ultimi giorni ho sentito parlare di una fondazione - nemmeno questa è un’idea nuova - a totale spesa pubblica. Ben venga, ma qualsiasi proposta per essere presa seriamente in considerazione dovrà tener conto dei numeri e sulle premesse di risoluzione delle criticità. A capo dell’eventuale fondazione è previsto un direttore o comunque un manager che si possa occupare della gestione di Villa Fondi. Lei a chi affiderebbe questo compito? Se dovessi scegliere, senza dubbio sceglierei il Dott. Carlo Pepe, funzionario responsabile del Settore Cultura, che di fatto è il direttore artistico di tutti gli eventi che si svolgono attraverso il Comune di Piano di Sorrento. Nessuno meglio di lui potrebbe rivestire questo ruolo a mio parere. Chiederò personalmente che partecipi alla riunione perché credo che nessuno meglio di lui in questi anni, anche perché responsabile della struttura, abbia potuto rendersi conto ed avere il polso della situazione per quanto riguarda le problematiche inerenti Villa Fondi. È certamente una prospettiva essenziale la sua. L’ipotesi di chiudere l’affidamento riconoscendo al Comune 1000 euro al mese è reale? Che il Comune stia pensando banalmente di cedere Villa Fondi per 1000 euro al mese è una bugia. Nella comunicazione bisogna esser seri ed è naturale che decontestualizzando e frammentando le informazioni questa soluzione risulti inaccettabile. Stiamo vagliando la possibilità di un canone fisso che potrebbe essere considerata come una sorta di entrata sicura, questo sì. Ed è anche vero che, se vogliamo che qualcuno ci aiuti nella gestione facendosi carico di tutte le spese, del restyling e della manutenzione senza rinunciare alla priorità che la Villa rimanga aperta per i cittadini di Piano di Sorrento e per chiunque voglia visitarla, non possiamo pretendere cifre esagerate. Ma anche questo rientra nella fase di negoziazione. Si sta esponendo in prima persona sull’argomento anche l’Assessore Vincenzo Iaccarino. È chiaro che ci si ponga una domanda sulle sue dichiarazioni. Mi dispiace solo che Vincenzo Iaccarino non fosse presente a tutte le riunioni dove si è parlato del progetto, altrimenti avrebbe certamente fatto sue le parole del capogruppo di maggioranza Antonio Russo. Ma questo oggi non può essere una difficoltà, anzi proprio Vincenzo Iaccarino potrebbe essere il referente sulla questione, diventando Assessore con delega specifica su Villa Fondi. In conclusione, cosa si augura possa scaturire da questo confronto su Villa Fondi? Mi auguro e sono certo che da questo confronto, certamente faticoso ma necessario, verrà fuori un’idea fattibile e positiva per il nostro complesso comunale. L’obiettivo finale è uno solo: non che vinca l’idea di una o l’altra parte, ma che sia Villa Fondi a vincere.

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