Coppia di stabiesi raggira anziano, gli tolgono 20mila euro
Fonte: Salvatore Dare da Metropolis
Sorrento - Vedovo. Pensionato. Senza figli. 70 anni. Solo. E che negli
ultimi mesi aveva all’improvviso
riscoperto la voglia
di amare. Cercava una
donna che potesse affiancarlo
fino alla fine dei suoi
giorni, anche nei momenti
più difficili della vecchiaia.
Voleva sentimento e rispetto.
Ma quando sembrava
essere riuscito a trovare la
persona giusta, si è ritrovato
vittima di una maxi-truffa.
Ha pagato 20mila euro in
contanti al presunto fratello
della sua futura consorte
che, prima delle nozze,
gli aveva chiesto i soldi per
«conquistare» anche l’assenso
al matrimonio dalla
fantomatica madre dell’ipotetica
moglie. Consegnato il
denaro, la pseudo-partner è
fuggita con il bottino insieme
al vero marito, ovvero il
fantomatico fratello. Poi le
«proteste» del pensionato
alle nozze andate in fumo
e la restituzione del denaro
con banconote contraffatte.
Una storia agghiacciante
quella che il 70enne ha denunciato
nella querela affidata
all’avvocato Massimo
Esposito. Sul caso indaga
la Procura della Repubblica
di Torre Annunziata che ha
avviato un’inchiesta su una
coppia di origini stabiesi e
residente da tempo a Sorrento
che, stando alla denuncia,
avrebbe raggirato l’uomo
per un matrimonio farsa.
La vicenda parte da lontano.
Da quando il pensionato inizia
a frequentare una donna,
di vent’anni più giovane
di lui. Simpatica, solare,
disponibile. Che in realtà,
d’accordo con il proprio
marito, mette nel mirino il
70enne per mettere a segno
una truffa. Ignaro del piano
diabolico della coppia, l’anziano
- noto a Sorrento per la
sua genuinità ed educazione
- inizia a provare qualcosa
per la donna. Un sentimento
di stima e affetto che continua
a crescere con il passare
dei giorni. Il pensionato sente
nel profondo del cuore il
desiderio di tornare ad «accasarsi
» dopo la scomparsa
della moglie.
All’improvviso, arriva il
colpo di scena. La donna,
in un incontro, gli chiede di
sposarlo e domanda anche
al futuro «marito» garanzie
sulla stabilità economica: si
sente rispondere che l’anziano
possiede 20mila euro, in
contanti, conservati a casa.
Ed arriva l’ok. E’ un particolare
che farà la differenza.
Inizialmente il 70enne sente
avversarsi quel «sogno»
cullato da tempo, non gli
sembra vero che una ragazza,
molto più giovane, abbia
intenzione di stabilire una
seria relazione sentimentale
suggellata dalle nozze.
La storia va avanti a gonfie
vele. Almeno in apparenza.
Qui scende in campo il terzo
protagonista, quello inatteso.
E’ il marito della donna,
che si presenta al 70enne
come fratello della fantomatica
partner dell’anziano
chiedendo il pagamento
proprio di quei 20mila euro
«cash» per l’avallo definitivo
ai fiori d’arancio. Soldi
«necessari» per ottenere
l’assenso al matrimonio da
parte della suocera. Il pensionato
non ha esitazioni,
paga e non aspetta altro che
le nozze. Ma succede che la
pseudo-compagna non si fa
più viva. Sparita nel nulla.
Con i suoi soldi. Il 70enne
telefona al «cognato», che
lo liquida dicendogli che la
madre della sposa si è opposta
all’unione. «Ma allora ridatemi
i soldi». Detto, fatto.
Banconote fac-simile da 50
euro contenute in una busta
e spacciate per buoni postali
da incassare allo sportello
di Sorrento. Inutile chiedere
ragguagli alla direzione
dell’ufficio postale. Truffato
e tradito nei sentimenti, il
pensionato decide di presentare
una querela per truffa e
circonvenzione di incapace.
Parola, adesso, alla Procura.
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