Queste parole sono quasi un presagio di ciò che è successo ieri, sono le parole dei lavoratori, le parole di chi ogni giorno vive questa "tragedia annunciata", e pertanto ciò che è stato non può essere considerato come una tragica fatalità, bensì un evento facilmente prevedibile, alla luce di come questa classe politica sta provando a ridurre il Trasporto Pubblico Locale, i tagli indiscriminati nel contratto di servizio e nell'offerta di treni sono stati solo l'avanguardia di una condotta tesa solo allo smantellamento "scientifico" delle aziende, la cronica e "forzosa" mancanza di risorse le costringe ad utilizzare ogni sistema utile per poter mettere in esercizio il maggior numero di treni possibile, anche perché con la soppressione delle corse, scattano delle penali economiche che riducono ulteriormente il budget a disposizione. Notiamo, lamentiamo e denunciamo anche un comportamento contraddittorio da parte dell'amministrazione regionale, che, da un lato non più tardi della settimana scorsa ha dato il via all'iter per l'erogazione di ben 50 milioni di euro di fondi POR per la ristrutturazione totale dei vecchi treni (revamping spinto) e, dall'altro "impone" una serie infinita di lentezze burocratiche che hanno portato, solo nell'ultimo anno, a gravissimi ritardi nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti e che in questi giorni sta portando le aziende verso un "sicuro" fallimento, se non sarà approvato il "piano di rientro dal debito" preparato dal commissario ad acta Pietro Voci, che giace in qualche cassetto alla regione, dopo che ha passato positivamente, anche se con qualche modifica, l'esame dei ministeri competenti. Questo piano porterebbe, praticamente da subito, l'erogazione di 200 milioni di euro di fondi FAS, che sarebbero un vero toccasana per le aziende EAV, da questi soldi, la Regione Campania vedrebbe restituirsi di ben 74 milioni che ha anticipato la scorsa primavera, per cui al momento non si capisce bene quali siano le cause ostative all'approvazione, se non ciò che abbiamo da sempre denunciato in ogni sede e, ad alta voce: la classe politica campana ha interesse a privatizzare queste aziende e, ha ancor più interesse a favorire doppiamente qualche gruppo economico "amico", consentendogli di acquisirle a poco prezzo, ma già con una cospicua dote economica, da poter utilizzare per rilanciarle da subito, ad "uso e consumo" del nuovo padrone, in barba a quello che invece è l'interesse primario dei cittadini che li hanno eletti e dei dipendenti che ci lavorano. Se questi sono i reali progetti di qualche politico o gruppo politico-affaristico, sappiano essi che troveranno nel Sindacato OR.S.A. un avversario che si opporrà in ogni sede e in ogni modo a qualsiasi azione che danneggi i cittadini ed i lavoratori.
venerdì 20 settembre 2013
Comunicato stampa OR.S.A. - Organizzazione Sindacati Autonomi e di base Autoferro-TPL – EAV S.r.l.- Napoli
Ieri pomeriggio, col treno 858, sulla tratta Nola-Saviano, sulla linea della Circumvesuviana Napoli-Nola-Baiano, si è sfiorata l'ennesima tragedia, che solo l'alta professionalità e prontezza del personale presente sul treno, oltre che la tempestività dell'intervento dei pompieri hanno evitato. Non è la prima volta che un episodio del genere accade e, come abbiamo notato più volte denunciato, esiste un preoccupante trend crescente di questi guasti gravi negli ultimi 3 anni, l'ultimo evento è successo non più tardi di cinque mesi fa a Pomigliano d'Arco. L'incendio di ieri si è scatenato al di sotto del convoglio, a circa 5 metri dalla testa del treno, le cause sono, al momento, in fase di accertamento, ma è purtroppo fin troppo facile dedurle. La cronica mancanza di pezzi di ricambio, sia per i treni che per tutte le apparecchiature elettriche o elettroniche, di controllo e di sicurezza, lungo le linee ferroviarie, la manutenzione ordinaria scarsa o inesistente, così come quella straordinaria, hanno un unico responsabile nella mancanza assoluta di risorse economiche. Delle decine di milioni di euro, sbandierate a destra e a manca, a settimane alterne, sia dal governatore Caldoro che dall'assessore Vetrella, non si ha traccia, e così non ci sono i soldi per garantire effettivamente la sicurezza di chi viaggia e di chi lavora sui treni delle aziende di trasporto del gruppo EAV. Il Sindacato OR.S.A. ha da sempre posto la sicurezza dei trasporti al primo posto della propria azione, non si contano le comunicazioni e gli allarmi lanciati alle aziende ed alle istituzioni, Prefettura, Assessorato ai Trasporti ed USTIF sapevano e sanno tutto, l'ultimo di questi ha data 8 agosto 2013, ed al secondo capoverso così recita: "Gli eventi a cui la scrivente fa riferimento sono i continui guasti al materiale rotabile alcuni dei quali provocano principi d’incendio, che in particolari tratte ferroviarie potrebbero provocare grossi problemi di sicurezza ai viaggiatori e al personale"
Queste parole sono quasi un presagio di ciò che è successo ieri, sono le parole dei lavoratori, le parole di chi ogni giorno vive questa "tragedia annunciata", e pertanto ciò che è stato non può essere considerato come una tragica fatalità, bensì un evento facilmente prevedibile, alla luce di come questa classe politica sta provando a ridurre il Trasporto Pubblico Locale, i tagli indiscriminati nel contratto di servizio e nell'offerta di treni sono stati solo l'avanguardia di una condotta tesa solo allo smantellamento "scientifico" delle aziende, la cronica e "forzosa" mancanza di risorse le costringe ad utilizzare ogni sistema utile per poter mettere in esercizio il maggior numero di treni possibile, anche perché con la soppressione delle corse, scattano delle penali economiche che riducono ulteriormente il budget a disposizione. Notiamo, lamentiamo e denunciamo anche un comportamento contraddittorio da parte dell'amministrazione regionale, che, da un lato non più tardi della settimana scorsa ha dato il via all'iter per l'erogazione di ben 50 milioni di euro di fondi POR per la ristrutturazione totale dei vecchi treni (revamping spinto) e, dall'altro "impone" una serie infinita di lentezze burocratiche che hanno portato, solo nell'ultimo anno, a gravissimi ritardi nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti e che in questi giorni sta portando le aziende verso un "sicuro" fallimento, se non sarà approvato il "piano di rientro dal debito" preparato dal commissario ad acta Pietro Voci, che giace in qualche cassetto alla regione, dopo che ha passato positivamente, anche se con qualche modifica, l'esame dei ministeri competenti. Questo piano porterebbe, praticamente da subito, l'erogazione di 200 milioni di euro di fondi FAS, che sarebbero un vero toccasana per le aziende EAV, da questi soldi, la Regione Campania vedrebbe restituirsi di ben 74 milioni che ha anticipato la scorsa primavera, per cui al momento non si capisce bene quali siano le cause ostative all'approvazione, se non ciò che abbiamo da sempre denunciato in ogni sede e, ad alta voce: la classe politica campana ha interesse a privatizzare queste aziende e, ha ancor più interesse a favorire doppiamente qualche gruppo economico "amico", consentendogli di acquisirle a poco prezzo, ma già con una cospicua dote economica, da poter utilizzare per rilanciarle da subito, ad "uso e consumo" del nuovo padrone, in barba a quello che invece è l'interesse primario dei cittadini che li hanno eletti e dei dipendenti che ci lavorano. Se questi sono i reali progetti di qualche politico o gruppo politico-affaristico, sappiano essi che troveranno nel Sindacato OR.S.A. un avversario che si opporrà in ogni sede e in ogni modo a qualsiasi azione che danneggi i cittadini ed i lavoratori.
Queste parole sono quasi un presagio di ciò che è successo ieri, sono le parole dei lavoratori, le parole di chi ogni giorno vive questa "tragedia annunciata", e pertanto ciò che è stato non può essere considerato come una tragica fatalità, bensì un evento facilmente prevedibile, alla luce di come questa classe politica sta provando a ridurre il Trasporto Pubblico Locale, i tagli indiscriminati nel contratto di servizio e nell'offerta di treni sono stati solo l'avanguardia di una condotta tesa solo allo smantellamento "scientifico" delle aziende, la cronica e "forzosa" mancanza di risorse le costringe ad utilizzare ogni sistema utile per poter mettere in esercizio il maggior numero di treni possibile, anche perché con la soppressione delle corse, scattano delle penali economiche che riducono ulteriormente il budget a disposizione. Notiamo, lamentiamo e denunciamo anche un comportamento contraddittorio da parte dell'amministrazione regionale, che, da un lato non più tardi della settimana scorsa ha dato il via all'iter per l'erogazione di ben 50 milioni di euro di fondi POR per la ristrutturazione totale dei vecchi treni (revamping spinto) e, dall'altro "impone" una serie infinita di lentezze burocratiche che hanno portato, solo nell'ultimo anno, a gravissimi ritardi nella corresponsione degli stipendi ai dipendenti e che in questi giorni sta portando le aziende verso un "sicuro" fallimento, se non sarà approvato il "piano di rientro dal debito" preparato dal commissario ad acta Pietro Voci, che giace in qualche cassetto alla regione, dopo che ha passato positivamente, anche se con qualche modifica, l'esame dei ministeri competenti. Questo piano porterebbe, praticamente da subito, l'erogazione di 200 milioni di euro di fondi FAS, che sarebbero un vero toccasana per le aziende EAV, da questi soldi, la Regione Campania vedrebbe restituirsi di ben 74 milioni che ha anticipato la scorsa primavera, per cui al momento non si capisce bene quali siano le cause ostative all'approvazione, se non ciò che abbiamo da sempre denunciato in ogni sede e, ad alta voce: la classe politica campana ha interesse a privatizzare queste aziende e, ha ancor più interesse a favorire doppiamente qualche gruppo economico "amico", consentendogli di acquisirle a poco prezzo, ma già con una cospicua dote economica, da poter utilizzare per rilanciarle da subito, ad "uso e consumo" del nuovo padrone, in barba a quello che invece è l'interesse primario dei cittadini che li hanno eletti e dei dipendenti che ci lavorano. Se questi sono i reali progetti di qualche politico o gruppo politico-affaristico, sappiano essi che troveranno nel Sindacato OR.S.A. un avversario che si opporrà in ogni sede e in ogni modo a qualsiasi azione che danneggi i cittadini ed i lavoratori.
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