lunedì 1 aprile 2019

Vico Equense. Istituto Costiero: Celebrazioni della giornata mondiale del teatro. Riflessioni ed intense emozioni

Gli alunni della terza C scuola Sec. I grado

Vico Equense - Il giorno mercoledì 27 marzo il mondo intero ha celebrato la giornata mondiale del teatro, una manifestazione lanciata nel 1961 e promossa dalle Nazioni Unite e dall’Unesco al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dell’espressione teatrale e promuovere lo sviluppo delle arti performative in tutti i paesi del mondo. Ed è stata celebrata anche dall’Istituto Comprensivo “Costiero” di Vico Equense che, in collaborazione con Teatro Mio, ha organizzato un evento in onore dell’arte del teatro e sull’importanza del teatro nella pratica didattica. Due gli eventi organizzati: “La scuola si fa teatro”, il 27 marzo, e “Giornata di studio e riflessione sul fare teatro nella scuola” il 29 marzo. La giornata del 27 marzo è iniziata con i saluti della Dirigente dell’ I.C. “Costiero” dott.ssa Debora Adrianopoli e dal Direttore artistico di Teatro Mio Bruno Alvino. Il dirigente ha introdotto il tema della giornata attraverso la lettura del messaggio internazionale della giornata mondiale del teatro, scritto da Carlos Celdrán, pluripremiato regista teatrale, drammaturgo, accademico e professore, che scrive: “la mia patria teatrale si trova in quei momenti di incontro con gli spettatori che arrivano sera dopo sera dagli angoli più disparati della mia città, per accompagnarci e condividere alcune ore, pochi minuti.
 
La mia vita è fatta di questi momenti unici, in cui smetto di essere me stesso, e rinasco e capisco il significato della professione teatrale: vivere istanti di pura, effimera verità, dove sappiamo che ciò che diciamo e facciamo, lì sotto le luci del palcoscenico, è vero e riflette la parte più profonda, più personale di noi stessi”. Dopo questi minuti di riflessione intensa, si è dato il via a rappresentazioni di estratti di opere letterarie e letture animate, messe in scena da classi di alunni della scuola Primaria e Secondaria di primo grado. I primi ad esibirsi sono stati i bambini della classe III A, che hanno eseguito una lettura animata ispirata al libro “Favole al telefono” di Gianni Rodari, intitolata “Giocando… con Rodari”. I piccoli alunni sono stati davvero impeccabili nella loro performance e hanno dimostrato di saper stare al centro della scena con dimestichezza, ma soprattutto è stato possibile scorgere la passione e l’impegno che hanno impiegato, dando il meglio di sé stessi e dimostrando il loro amore per il teatro. Stessa cosa per la classe III C, esibitasi subito dopo con la rappresentazione di alcune scene tratte dall’opera di Louis Sepulveda “La gabbianella e il gatto”. È una splendida storia che parla di una giovane gabbianella che, dopo la morte della madre, viene cresciuta e accudita da un gatto. Anche loro sono stati davvero eccezionali e, pur avendo messo in scena solo una parte dell’opera, sono riusciti a far comprendere l’intero messaggio che Sepulveda intende trasmettere. In seguito, si sono esibiti gli alunni della classe IV D con lo spettacolo “Sei folletti nel mio cuore”, tratto dal libro di Rosalba Corallo. Il protagonista è Tommy, un bambino come tanti che va a scuola e ha degli amici, in particolare Chiara, che è la sua amica del cuore. Tommy è un bambino molto sensibile, ma per questo spesso diviene oggetto di scherzi e prese in giro. I bambini sono stati molto bravi nell’interpretazione del testo, mettendolo in scena con impegno e attenzione, ma soprattutto hanno dimostrato che, attraverso il teatro, è possibile trasmettere emozioni indescrivibili . Gli ultimi ad esibirsi sono stati gli alunni della classe III C della Scuola secondaria di I grado, che hanno hanno messo in scena il racconto di Oscar Wilde “Il principe felice”, una storia che ha al centro la figura di un principe che ha vissuto la sua vita in un palazzo sfarzoso senza sapere cosa succedesse al suo popolo. Dopo la sua morte, gli viene costruita una statua al centro della città e da lì riesce a vedere tutte le disgrazie che affiggono il suo popolo. È grazie all’ aiuto di una rondine che riesce a spogliarsi delle sue ricchezze per donarle ai più poveri. I ragazzi sono stati impeccabili nella loro performance e hanno stupito ed emozionato davvero tutti, con la loro abilità non solo nel recitare, ma anche nel selezionare le musiche, nell’eseguire coreografie di ballo, il tutto funzionale a rendere il grande messaggio di altruismo e generosità che pervade l’intera opera. La giornata si è poi conclusa con riflessioni, opinioni e pareri dei docenti che hanno guidato e preparato i propri alunni e degli stessi alunni. Il 29 marzo, invece, è stato un giorno dedicato allo studio e a riflessioni sul teatro nella pratica didattica. La giornata si è aperta con un sapiente ed emozionante reading della fiaba di Gian Battista Basile “La Sapia”, eseguito dal direttore artistico Bruno Alvino e della dirigente dell’I.C. Costiero Debora Adrianopoli, arricchito da suggestive coreografie di ballo a cura di due alunne del Costiero, Claudia Cinque e Elena Langella. La storia prende avvio da uno schiaffo che Sapia dà al figlio del re a causa della sua distrazione durante le lezioni che lei gli impartiva per istruirlo. Il principe, da allora, porta dento di sé il dolore di quel gesto e il desiderio di vendetta nei confronti di Sapia. Quando costei cresce, decide di sposarla, ma le riserva un destino di sofferenza, per arrivare poi alla riconciliazione finale. L’intensa performance, eseguita con grande maestria, è stata molto gradita dal pubblico. A seguire, la lettura del messaggio internazionale del teatro ad opera della Dirigente dell’I.C. “Caulino” Alberta Maresca, che ha espresso anche una serie di significative riflessioni sul teatro. Si sono poi aggiunti gli interventi di Salvatore Guadagnuolo (Agita), che ha presentato un progetto svolto con gli alunni di un Liceo di Salerno e i giovani detenuti del carcere di Nisida, che hanno svolto insieme dei laboratori teatrali, conclusi con la rappresentazione dell’opera di Ariosto “l’Orlando furioso”, e di Loredana Perissinotto, direttrice dell’ AGITA, che ha ironicamente parlato della drammaturgia e della poetica del teatro nella scuola. Infine, l’intervento della Dirigente scolastica del Liceo “G.B. Vico” di Napoli, Maria Clotilde Paisio, con riflessioni su un possibile curriculo verticale sul teatro. La giornata si è conclusa con un breve reading a cura di alcuni alunni del Liceo “G.B.Vico”, intitolato “Quanno fernesce ’a guerra”, che ha trasmesso emozioni intense e ha indotto a riflettere sul dolore profondo legato alla dura e cruda realtà della guerra. Insomma, due giornate dedicate al teatro, all’importanza del fare teatro a scuola, due ricche giornate per dimostrare che il teatro ha come obiettivo primario quello di dare spazio alle potenzialità espressive, emotive e relazionali di ciascuno, nel rispetto delle caratteristiche del singolo. Fare teatro è un processo delicato che riguarda la disponibilità ad aprirsi, a mettersi in gioco, a superare le paure; è un luogo di crescita umana, un momento di cultura e di vita indispensabile per valorizzare le potenzialità e le risorse, anche nascoste, dei ragazzi. Fare teatro a scuola aiuta a sviluppare le competenze. Infatti, “se ascolto dimentico, se vedo ricordo, se faccio capisco” (o imparo) citando Confucio. Come ha più volte evidenziato la dirigente Debora Adrianopoli, solo attraverso il fare, attraverso l’esperienza, è possibile la comprensione più profonda dell’oggetto di studio e quindi il vero apprendimento. E perché il fare abbia efficacia, deve essere piacevole e divertente, e nulla forse può riuscire ad esserlo più del teatro.

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