Museo Mineralogico Campano (Vico Equense) |
Vico Equense - Oggi sul Corriere del Mezzogiorno è stato pubblicato un articolo che parla di “Ciro”, il cucciolo di Scipionyx samniticus vissuto 113 milioni di anni fa e ritrovato negli anni ‘80 a Pietraroja nel Sannio. Il fossile, riconosciuto dalla comunità scientifica come uno dei più importanti nella storia della paleontologia, cerca una nuova casa. L'annuncio arriva dal sindaco di Benevento Clemente Mastella nel corso della presentazione alla stampa del congresso della Società italiana di paleontologia che si svolge fino al 25 maggio nel capoluogo sannita e nel piccolo comune di Pietraroja dove fu trovato il fossile del baby dinosauro battezzato appunto Ciro. Secondo il primo cittadino l'importante reperto «non sta bene dove è adesso», vale a dire in una sala della sede della Soprintendenza archeologica di Benevento e Caserta, «perché è poco accessibile e la città è disponibile a collaborare per trovare una soluzione alternativa». Il calco del cucciolo di dinosauro, adottato dalla nostra Città, è esposto presso il Museo Mineralogico Campano (Fondazione Discepolo). In mostra c'è anche un modellino scientifico, realizzato nei laboratori del Museo Civico di Storia Naturale di Milano, in scala 1:1 (ovvero dimensioni reali) inserito in una ricostruzione dell’habitat con tronco e foglie di chicas, piante tropicali ormai diffuse nei giardini italiani e tipiche della vegetazione del Cretaceo. Umberto Celentano, direttore del Museo, nel 1997 ha allestito una sezione dedicata proprio ai fossili, che vanta oltre 120 esemplari, e portato alla nascita del premio scientifico Capo d'Orlando, zona fossilifera di Vico Equense.
Infatti, tra le località della Campania dove sono stati rinvenuti fossili, che testimoniano nelle ere geologiche i grandi cambiamenti registrati sia a livello geo-morfologico che climatico, figurano Capo d’Orlando (Vico Equense) e Pietraroia (Benevento). In questo piccolo comune (960 mt s.l.m.) del massiccio del Matese, già famoso nel secolo XIX per gli ittioliti molto simili a quelli di “Castellammare” (area Vico Equense-Castellammare di Stabia), è stato rinvenuto nel 1981 un fossile del Cretaceo inferiore (113 milioni di anni fa) di una nuova specie di dinosauro. I paleontologi lo hanno classificato come Scipionyx samniticus, più popolarmente chiamato “Ciro”, nome molto diffuso in Campania. L’esemplare è lungo 23 cm e presenta una conservazione eccezionale, unica al mondo. Oltre le ossa di quasi tutto il corpo, sono evidenti le tracce dei tessuti molli degli organi interni con corto intestino ad ampia sezione, tipico di un carnivoro, ed il fegato. Ciro era un cucciolo, lo dimostrano le grandi cavità orbitali, molto probabilmente morto annegato a soli due mesi. Una breve esistenza vissuta su una delle isole tropicali che caratterizzavano l’Italia all’epoca del Cretaceo. Il ritrovamento e la sua successiva identificazione in una nuova specie di dinosauri gli è valsa nel marzo 1998 la copertina di Nature, prestigioso magazine scientifico. La presentazione dello studio paleontologico a Milano nel Museo Civico di Storia Naturale ha gettato una diversa luce sul passato geologico e naturalistico dell’Italia. Infatti, Ciro è stato il primo dinosauro rinvenuto sul territorio nazionale ed ha aperto il campo a nuove ricerche, che negli ultimi anni hanno portato a notevoli ritrovamenti di altri rettili fossili di grandi dimensioni e a varie piste di migliaia di impronte di dinosauri come quella di Altamura (Bari).
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