domenica 4 gennaio 2009

Pd, Nicolais fissa le regole

«Nessuna vendetta trasversale, ma le scelte della Iervolino non devono dipendere dalle stanze della Regione». Risponde così il segretario del Pd di Napoli, l´ex ministro Luigi Nicolais, all´ultimatum del sindaco Iervolino che lo ha chiamato direttamente in causa dichiarando, dopo tre improduttivi faccia a faccia: «È lui che ha cambiato idea». «Non è in atto alcuna vendetta - risponde Nicolais - anche perché, tra l´altro, alcuni assessori in carica li conosco a stento, li ho visti forse due o tre volte. Il punto è che venerdì sera, quando ci siamo visti a casa sua, la Iervolino, oltre a riempire le cinque caselle vuote, era disposta a discutere solo della sostituzione di Gennaro Mola. Ma questo non è il rinnovamento di cui abbiamo parlato da settimane. Il rinnovamento che chiede non solo il Partito democratico ma che la città si aspetta». Nicolais stamattina vedrà la Iervolino per a quarta volta a Palazzo San Giacomo assieme al segretario regionale Tino Iannuzzi. «A questo punto - commenta l´ex ministro - la questione torna al punto di partenza. Io la Iervolino l´ho incontrata tre volte negli ultimi giorni e le ho sempre detto la stessa cosa. Non ho mai cambiato versione nei nostri colloqui. Ho sempre detto che nella giunta comunale occorre un ampio rinnovamento e che l´intesa sul vicesindaco Tino Santangelo è già un punto di mediazione». E il rischio di elezioni anticipate? «Andare alle elezioni in primavera - risponde Nicolais - non sarebbe comunque un dramma. Dobbiamo fare però un ultimo tentativo tenendo comunque presente che non c´è azione di governo possibile se non si gode della fiducia dei cittadini. E il Partito democratico di Napoli non ha fatto altro che chiedere al sindaco di operare scelte di forte discontinuità nell´indirizzo politico, negli obiettivi programmatici e nelle persone che li devono interpretare». Con un´ultima immancabile frecciate verso via Santa Lucia, verso il palazzo della Regione dove ieri mattina è stata di nuovo la Iervolino. «A Torino il sindaco Chiamparino - accusa Nicolais - non ha certamente bisogno di correre ogni due minuti dal presidente Mercedes Bresso. Solo qui abbiamo un´amministrazione comunale che dipende dalle stanze della Regione». (o. l. da la Repubblica Napoli)

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