Manca l’accordo sulla gestione: il Giardino degli agrumi non decolla
Meta - Mai utilizzata secondo la sua destinazione originaria, eppure da sempre oggetto di polemiche e scontri politici. Sorte peggiore non sarebbe potuta toccare al cosiddetto «Giardino di agrumi», la Villa comunale realizzata nelle prossimità di piazza Santa Maria del Lauro a pochi metri dalla statale sorrentina. Dopo la querelle sui lavori interminabili è arrivata la questione relativa alla gestione. Da anni, infatti, nonostante diversi tentativi di affidamento, tra i quali uno alla Pro loco e un altro a una cooperativa, non si riesce a trovare una formula per garantire il funzionamento della struttura e la fruibilità per i cittadini. Risultato? A tutt’oggi il «Giardino» è chiuso e non si sa per quanto tempo rimarrà off limits, considerato che intanto il parco e le attrezzature di fatto sono abbandonati al loro destino. «È inammissibile che in cinque anni non si sia riuscita a trovare una forma d organizzazione, magari anche coinvolgendo risorse del comune, per fare in modo che i residenti ed i turisti possano godere di questo polmone verde», attacca dall’opposizione Tobia Cafiero. La replica arriva direttamente dal sindaco Bruno Antonelli. «Abbiamo lavorato per riuscire a organizzare una gestione accettabile sia per il Comune che per chi avrà affidato il servizio, ma bisogna tenere conto dei costi di manutenzione che sono alti e dell’impossibilità di avere significativi incassi», dice il primo cittadino. E così all’orizzonte si profila un nuovo affidamento, probabilmente ad un’altra cooperativa, con la speranza di non ripetere le esperienze del passato. Insomma, l’ennesima conferma della interminabile telenovela che da oltre un decennio va avanti intorno alla costruzione del «Giardino di agrumi». In realtà la storia della costruenda Villa comunale risale addirittura alla fine degli anni Settanta quando l’amministrazione comunale avviò le procedure per espropriare il terreno lungo il corso Italia. E già allora cominciò un duro braccio di ferro con i proprietari, avente ad oggetto il valore da attribuire all’area che il Comune voleva occupare. Per oltre dieci anni della vicenda si sono occupati gli avvocati senza riuscire a trovare una via d’uscita. Alla fine, e siamo alla metà degli anni Novanta, l’amministrazione comunale decide di «ripescare» il progetto di Villa comunale e trova un accordo con gli eredi dei titolari del suoli. Nel frattempo si bandisce un concorso di idee per individuare il migliore progetto di quella che sarà la villa comunale. Dopo aver raccolto numerose proposte, viene istituita un’apposita commissione che sceglie l’idea «Giardino di agrumi» i cui lavori cominciarono nel 1998. Alla fine l’operazione Villa comunale costerà alle casse comunali oltre un milione di euro. (Francesco Aiello il Mattino)
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