I sindaci vesuviani non firmano l´accordo ma Guido Bertolaso lo considera comunque valido: «Non arretriamo di un passo». E avvia il piano preparato con il presidente della Regione Stefano Caldoro e il prefetto Andrea De Martino. La discarica di Terzigno, dove continuano gli scontri, è chiusa da oggi a mercoledì per gli accertamenti sanitari e ambientali e quando riaprirà sarà riservata ai diciotto Comuni della “zona rossa”. La seconda discarica da realizzare nel Parco del Vesuvio, a Cava Vitiello non è cancellata. «È impossibile cassarla perché la prevede una legge» ma, promette il capo della Protezione civile, «va alle calende greche, per ora non se ne fa nulla». I rifiuti di Napoli, 1400 tonnellate al giorno, nel piano Bertolaso sono stati dirottati verso l´inceneritore di Acerra e verso l´impianto di tritovagliatura di Giugliano, nell´area nord della provincia napoletana, mentre si avvia al collasso la discarica cittadina di Chiaiano che ingoia ogni notte ottocento tonnellate di immondizia. Un´intesa rifiutata dagli amministratori locali ma bocciata in realtà dai cittadini vesuviani che qualche ora prima, durante la quarta notte di guerriglia, avevano urlato “venduti, venduti” ai sindaci alla disperata ricerca di una mediazione impossibile. «Abbiamo paura, non controlliamo più il territorio e di notte arriva gente che non conosciamo. Se firmiamo quell´accordo dobbiamo dimetterci». Così i sindaci di Terzigno e Boscoreale, Domenico Auricchio e Gennaro Langella, hanno spiegato a porte chiuse il no a Bertolaso. Per poi dichiarare: «Continueremo la battaglia fino a quando non sarà cancellata definitivamente la seconda discarica di Cava Vitiello». E Bertolaso rilancia: «Il piano andrà avanti anche senza i sindaci. I rifiuti di Napoli non li porteremo più sul Vesuvio ma saranno inceneriti nel termovalorizzatore di Acerra e questa sarà la prova del nove sul funzionamento dell´impianto che sabato ha bruciato 1.580 tonnellate. Vedremo se, come dicono, il termovalorizzatore non funziona e se le strade resteranno sporche oppure no. A fine novembre la terza linea sarà accesa e sarà invece spenta la prima linea per la manutenzione ordinaria. Così funzionano tutti gli impianti». A Napoli, tra roghi e blocchi stradali, l´azienda comunale Asia ha avviato la raccolta straordinaria e, con un arretrato di quattromila tonnellate di rifiuti nelle strade, la situazione potrà tornare alla normalità non prima di una settimana. Normalità è anche l´obiettivo del presidente Stefano Caldoro: «Tornare ad essere una Regione normale dopo quindici anni di gestione straordinaria». Il piano Bertolaso prevede la “sospensione con effetto immediato di tutte le manifestazioni di protesta”, ma sul Vesuvio gli scontri continuano. Nell´ultima notte quattro ore di guerriglia, due fermi, sei feriti tra le forze dell´ordine con un carabiniere e un poliziotto che hanno riportato traumi da scoppio. Più volte i manifestanti, gruppi di giovanissimi arrivati anche dalla periferia di Napoli, hanno lanciato pietre e bottiglie incendiarie contro gli agenti che hanno reagito alternando cariche a lacrimogeni e fumogeni. Un agente ha recuperato una molotov non esplosa mentre altre cinque sono state lanciate contro polizia e carabinieri. Nel corso della giornata un pacifico “corteo funebre” ha poi attraversato i paesi vesuviani con lenzuola e striscioni: “Berlusconi e Bertolaso, l´Europa vi ha schifato”. (Ottavio Lucarelli la Repubblica Napoli)
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